Redazione

Con dieci frazioni considerate pianeggianti, Alessandro Petacchi potrebbe anche puntare a migliorare il record stabilito nel Giro dello scorso anno, con nove tappe vinte. Ma in realtà al velocista-gentiluomo non servono exploit eccezionali per apparire degno della corona di sprinter più forte al mondo ereditata da Mario Cipollini.

Entrato definitivamente nella cerchia dei fuoriclasse con la sospirata vittoria nella Milano-Sanremo, il “Peta” (31 anni) non si è cullato sugli allori. In questa stagione sono già diciassette i suoi successi. E c’è da scommettere che al Giro lo spezzino metterà alla frusta il suo celebre “treno” della Fassa-Bortolo per allungare ulteriormente la striscia vincente e tagliare il traguardo delle 100 vittorie in carriera (è arrivato a 95).

Indipendentemente dalle vittorie di tappa, Petacchi ha sempre tenuto a fare bella figura davanti al pubblico della penisola (come dimenticare le sue lacrime per l’estromissione dal Giro 2003, causa superamento del tempo massimo provocato dai postumi di una caduta?). Il Giro per lui resta un obiettivo centrale, dopo la Sanremo e prima del Mondiale, che a Madrid gli proporrà un tracciato favorevole.

A sbarrare la strada di Petacchi verso una scontata maglia ciclamino (l’insegna del vincitore della classifica a punti), i rivali più accreditati sono Giovanni Lombardi e Ivan Quaranta, Erik Zabel, il tedesco che debutta al Giro a 34 anni, Tom Steels e Robbie McEwen.

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