Redazione

«Finché il Giro non arriva a Milano non si può mai dare nulla per definitivo – premette Francesco Moser nell’analizzare gli avvenimenti della seconda settimana di corsa -. Certamente gli sviluppi della prima tappa dolomitica avranno un notevole peso sulla classifica finale. La situazione sembra essersi abbastanza consolidata. La vittoria dovrebbe ormai essere una questione ristretta a Basso, Savoldelli e Simoni; gli altri sono ormai lontani. Di Luca è stato bravissimo a limitare i danni, ma non so fino a quando potrà “tenere”, visto che è in bicicletta dalle corse del Nord».

Basso ha dimostrato di essere una spanna sopra tutti…
Ha fatto vedere di essere il più forte, in particolare in salita. Per di più, nella prima cronometro ha guadagnato parecchio sui rivali. Tenuto presente che la seconda crono in Piemonte potrebbe riproporre la stessa situazione, Basso può virtualmente contare su un notevole vantaggio. E per gli altri sarà dura batterlo.

L’incognita di Savoldelli, come lui stesso ha ammesso, è che dal 2002 non corre il Giro causa incidenti, e quindi non conosce i suoi limiti attuali…
Beh, gli infortuni l’hanno notevolmente penalizzato ed effettivamente la sua resistenza è tutta da scoprire. D’altra parte, però, l’inattività forzata l’ha anche preservato: atleticamente è ancora fresco. E di energie, nell’ultima settimana, ce ne vorranno parecchie.

Simoni ora potrà contare sull’appoggio di Cunego, ormai fuori dai giochi per la maglia rosa…
Potrebbe essere un aiuto importante. Però nella tappa di Zoldo Alto Gilberto ha perso terreno in salita. Questo, per uno scalatore, non è un bel segnale. Vedremo nei prossimi giorni se si è trattato di un problema passeggero.

L’eventuale annullamento dello Stelvio a chi potrebbe far comodo?
Mah, al momento non c’è nulla di ufficiale e non so esattamente quale sarebbe il percorso alternativo. In ogni caso, qualche salita ci sarà sempre, no?

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