Redazione
In occasione dei Mondiali la Germania accoglierà oltre un milione di tifosi. L’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa ha recentemente lanciato un allarme: si teme che tra 30 mila e 60 mila donne e ragazze potrebbero essere vittime di traffico per soddisfare l’aumento delle richieste di prestazioni sessuali. La denuncia non è caduta nel vuoto.
Amnesty International, organizzazione per i diritti umani, ha chiesto alla Commissione europea di lanciare due “campagne”: la prima «per informare ed educare il pubblico, soprattutto quello sportivo, i tifosi e i sostenitori, sulla dimensione dei problemi della prostituzione forzata» e «per cercare di far diminuire la domanda aumentando la consapevolezza tra i potenziali clienti»; la seconda, di prevenzione, «destinata alle potenziali vittime, informandole sui rischi e sui pericoli derivanti dal finire nella rete della tratta».
Amnesty chiede agli Stati europei di firmare e ratificare la Convenzione del Consiglio d’Europa contro la tratta di esseri umani, e alle autorità tedesche di vigilare sul previsto aumento della tratta, arrestando e processando le persone sospettate di esserne coinvolte, sostenendo le Ong, le agenzie e le associazioni che aiutano le vittime del traffico e assistendo queste ultime dal punto di vista medico, psicologico e legale.
Agli Stati da cui si muoveranno i tifosi e altresì a quelli da cui possono provenire donne vittime di tratta, Amnesty chiede di avviare campagne di sensibilizzazione. Infine, l’organizzazione si appella alla Federazione calcio tedesca perché continui a sostenere la campagna nazionale “‘Fischio finale: stop alla prostituzione forzata”’, e alla Fifa perché dia seguito alla raccomandazione dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, «condannando lo sfruttamento delle donne che talvolta accompagna lo svolgimento di eventi sportivi e denunciando di conseguenza ogni attività che minacci i diritti umani».
Nel corso di un recente incontro a Bucarest, Chiese e Ong che si battono contro il traffico di esseri umani hanno lanciato la proposta di utilizzare proprio l’occasione dei Mondiali per raccogliere fondi destinati a iniziative pubbliche da organizzare nel corso del 2007, in occasione del 200° anniversario dell’abolizione della schiavitù.
Dal canto suo l’Unione delle Conferenze europee dei superiori e delle superiore maggiori (Ucesm) ha lanciato la campagna “Cartellino rosso allo sfruttamento sessuale e alla prostituzione forzata”, con azioni preventive nei Paesi di origine delle donne e telefonate di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, coordinata dalla Ong tedesca Solidarity with women in Distress – Solwodi.
La Rete internazionale Rigys delle Missionarie Oblate, a sua volta, ha lanciato un’iniziativa denominata “Fuorigioco!”, che mira a dare sostegno alla risoluzione del Parlamento europeo contro la prostituzione forzata nella cornice di avvenimenti sportivi mondiali.
Infine, un «appello a tutte le Chiese d’Europa a potenziare la lotta contro il traffico di esseri umani» – un crimine «abominevole che deve essere combattuto con la massima fermezza» – durante e dopo i Mondiali è stato lanciato anche dalla Kek (Conferenza delle Chiese europee, 125 Chiese di tradizione ortodossa, protestante, anglicana e vetero-cattolica), a conclusione della recente riunione del Comitato centrale a Londonderry (Irlanda). La Kek ha anche espresso soddisfazione per «la notevole risonanza avuta dalla campagna “Fischio finale”» condotta in Germania «per attirare l’attenzione sul problema, aiutare le vittime e rivolgersi ai clienti».