Redazione
Intitolazioni, premi e riconoscimenti ricordano protagonisti antichi e moderni del Giro. La corsa rosa non nasconde gelosamente le proprie memorie, ma le custodisce fedelmente e ogni anno le ripropone all’attenzione del pubblico.
Compie esattamente quarant’anni l’istituzione della Cima Coppi, indicazione con la quale si designa la vetta più alta del Giro, a cui è abbinato il nome del Campionissimo, scalatore-principe. E proprio come nel 1965, Cima Coppi del Giro 2005 sarà il Passo dello Stelvio. Quarant’anni fa vi giunse per primo Graziano Battistini, che per tagliare il traguardo in vetta dovette superare a piedi una slavina che aveva ostruito gli ultimi 300 metri.
Al vincitore della frazione che comprende la Cima Coppi – in questo caso, la Egna-Livigno (14a tappa) – è destinato il Trofeo “Vincenzo Torriani”, giunto alla decima edizione. Al ricordo del grande patròn scomparso nel 1996 è legato un riconoscimento che sposa virtù atletiche e ardimento, doti che nel ciclismo Torriani vedeva felicemente sintetizzate.
All’amico-rivale di Fausto Coppi, Gino Bartali, che con lui ha caratterizzato un’autentica epopea, il Giro invece dedica ogni anno una tappa con arrivo o partenza in Toscana. Quest’anno toccherà all’ottava frazione, la cronometro Lamporecchio-Firenze.
La Gazzetta e la Rcs Sport hanno inoltre istituito un’iniziativa speciale per commemorare la figura di Marco Pantani: intitolare al campione di Cesenatico una montagna. La “Montagna Pantani” del Giro 2005 sarà il Passo delle Erbe, teatro di una delle esaltanti arrampicate dello scalatore romagnolo.
Al corridore protagonista dell’impresa più bella del Giro, infine, andrà il trofeo intitolato ad Alberto Bonacossa, uno dei padri dell’olimpismo e della Gazzetta, e al figlio Cesare, che ne proseguì l’opera.