La conferenza nazionale del Csi ad Assisi ha messo in guardia contro falsi modelli educativi. Applaudito ospite il Ct del volley Montali


Redazione

L’incontro ha messo in guardia contro falsi modelli educativi.
Oltre 800 presenze tra giovani, dirigenti e operatori.Tra gli ospiti,
Giampaolo Montali, monsignor Carlo Mazza e Luigi Alici

Sono stati 800 i partecipanti alla convention associativa del Csi, svoltasi ad Assisi dall’8 all’11 dicembre. Il tema, “Liberiamo lo sport dai cattivi maestri”, accompagnerà l’attività dell’associazione per tutto il 2006.

Tra gli ospiti più attesi, il Ct dell’Italvolley maschile Gianpaolo Montali, oro ai recenti europei. Profondo e tagliente è stato il suo intervento sul tema “Leader si diventa”: «Il buon maestro – ha affermato – è quello che si impegna, che è credibile e scaltro. Il vero leader è chi riesce a fare in modo che le persone facciano cose oltre il proprio limite e a farglielo capire. Cattivi maestri, invece, ce ne sono ovunque». E sulla fede: «Porto sempre con me le parole di mio zio don Alberto: mi diceva che è importante essere presenti e ascoltare col cuore e la passione. Qui ad Assisi ho riabbracciato monsignor Carlo Mazza, cappellano olimpico ad Atene: una presenza importante, di grande aiuto in quei momenti di tensione, perché ha saputo dare testimonianza all’interno dello sport, allontanando i cattivi maestri».

«Per ogni essere umano – ha spiegato dal canto suo monsignor Mazza, direttore dell’Ufficio Cei per la Pastorale del turismo, tempo libero e sport – viene il momento di darsi una ragione di vita, il momento di ricercare la verità di se stessi, di definire il senso del proprio esistere. La credibilità si fa evidente e si attesta in colui che vive nella coerenza, nel dono di sé, nel fiducioso abbandono in Dio».

Il presidente del Csi Edio Costantini ha delineato alcuni tratti del deficit educativo che contraddistingue i ragazzi e gli adolescenti di oggi: «Per rispondere al bisogno di aiuto che emerge dai giovani, l’associazione deve saper proporre un addestramento tecnico la cui qualità sia accesa e alimentata da un’autentica passione per la promozione della persona, quale può venire soltanto da un senso della carità che nessun corso sa conferire». Fare l’operatore sportivo nel Csi, per Costantini, significa vincere la sfida dell’eccellenza: «Attraverso lo sport occorre saper trasmettere un messaggio di vita in una realtà che presenta modelli di corpi truccati e menti disorientate».

Applaudito l’intervento di Luigi Alici, presidente dell’Azione Cattolica, per il quale «leader è colui che innesta dinamiche virtuose. Il Csi è come un filo di paglia: se ne fa una bella collana se il filo è sottile e resistente. E se così è, il leader è colui che con l’ago infila le perle».

Durante i lavori, momenti collegiali si sono alternati ad approfondimenti su varie tematiche e a corsi di aggiornamento. È stata infine presentata la versione completamente rinnovata di Stadium, centenaria rivista del Csi.

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