Donata una statua della Madonna di Lourdes benedetta dall’assistente monsignor Roberto Busti. Dopo una Peregrinatio Mariae verrà collocata presso la sede di Arquata del Tronto, in sostituzione di un’altra andata distrutta a causa del terremoto del 2016. Una lettera per spiegare il gesto

omaggio Unitalsi Lombarda - Marche

Sabato mattina, al termine dell’assemblea dei presidenti delle sottosezioni lombarde dell’Unitalsi (Unione nazionale italiana trasporto ammalati a Lourdes e santuari internazionali), l’assistente regionale monsignor Roberto Busti ha benedetto una statua raffigurante la Madonna di Lourdes, che è stata donata all’Unitalsi delle Marche. Un segno di fraternità e solidarietà tra le due sezioni regionali, rappresentato anche dall’incontro tra i due presidenti, il lombardo Vittore De Carli e il marchigiano Giuseppe Pierantozzi.

Questa raffigurazione della Vergine di Lourdes verrà collocata presso la sede dell’Unitalsi di Arquata del Tronto, in sostituzione di un’altra andata distrutta a causa del terremoto dell’agosto 2016. «La statua farà prima il giro delle Marche in una Peregrinatio Mariae per i 160 anni delle apparizioni a Lourdes» ha annunciato Pierantozzi.

«La decisione di donare questo simulacro della Vergine agli “unitalsiani” delle Marche – ha spiegato il vice presidente della Unitalsi lombarda, Graziella Moschino – è stata presa durante i recenti esercizi spirituali che la sezione lombarda ha tenuto dal 12 al 14 aprile ad Ascoli Piceno». In questa occasione si è tenuta anche una visita al Comune di Arquata del Tronto.

In una lettera per i dirigenti Unitalsi delle Marche la sezione lombarda sottolinea che «le statue della Vergine e dei Santi sono fatte di marmo, di gesso, di legno… sono oggetti costruiti dall’uomo, ma sono anche simboli di un Qualcosa che va ben oltre: segni di una storia di fede, di una carità operosa, di una speranza che sa andare oltre il tempo della disgrazia. Non averle più da vedere, da toccare, da venerare proprio per ciò che rappresentano e che vanno a ricordare è perdere un pezzo di storia, di memoria, qualche volta anche di fede. Vogliamo con la statua della Vergine che desideriamo offrirvi colmare, in piccola parte, il vuoto delle tante statue religiose che avete perduto, vogliamo aiutarvi a riaverle come segno visibile di una Trascendenza che non lascia mai soli i suoi figli, ma è con essi anche quando sembra lontana, assente, svanita come le statue distrutte».

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