Al Refettorio Ambrosiano road show a sostegno della campagna avviata dalle Comunità Laudato si’ per la riforestazione delle aree urbane del Paese

Refettorio Ambrosiano

Dopo l’appello lanciato nei giorni scorsi dalle Comunità Laudato si’ per una riforestazione delle aree urbane del Paese, i fondatori di questo movimento si sono incontrati a Milano, al Refettorio Ambrosiano, per lanciare il primo road show del movimento. Questa mattina, alla Mensa solidale in piazza Greco 11, sono intervenuti il vescovo di Rieti monsignor Domenico Pompili, e il gastronomo e presidente di Slow Food Carlo Petrini. Ad accoglierli il direttore di Caritas Ambrosiana e delegato della Caritas diocesane della Lombardia, Luciano Gualzetti.

A seguire, uno show cooking con degustazione, intitolato “I sapori della terra”, a cura di Alfonso Bucci, cuoco e proprietario del Ristorante Roma di Amatrice riaperto dopo il terremoto, con la “rivisitazione” di alcuni piatti della tradizione gastronomica locale. Per alcune aziende di ristorazione milanese, l’occasione di incontrare i produttori che continuano a operare nei territori terremotati.

Nato nei luoghi che nel 2016 e 2017 sono stati l’epicentro del terremoto, il movimento di pensiero e di azione Laudato si’, suscitato da monsignor Pompili e da Carlo Petrini, si sta diffondendo in tutta Italia, coinvolgendo gruppi di cittadini, associazioni e organizzazioni a ragionare e adottare pratiche ispirate all’enciclica ecologica di papa Francesco.

Uno dei punti di irradiazione di questa mobilitazione collettiva vuole essere la Lombardia, dove le dieci Caritas diocesane sostengono i progetti di ricostruzione e riabilitazione post-sisma sin dai primi giorni dell’emergenza. I principali centri della Regione (Brescia sabato 28 settembre, Bergamo martedì 1 ottobre) ospiteranno un programma itinerante di eventi che intendono riaccendere l’attenzione dell’opinione pubblica sulle straordinarie ricchezze paesaggistiche, culturali, artistiche di queste terre ancora così profondamente segnate dal sisma; metterne in luce le potenzialità per il futuro; dare ascolto e rilanciare la riflessione che, da quei territori già depositari di una sapienza antica, sta ripensando un nuovo equilibrio tra uomo e natura.

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