Le proposte della Comunità per una città amica di chi non ha dimora. Domenica 5 febbraio, alle 11, nella chiesa di San Bernardino una liturgia che unisce chi aiuta e chi è aiutato  

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Un momento di vita in Casa Walter

Sono troppi i morti di queste settimane tra le persone che vivono in strada a Milano. Nella convinzione che il freddo nasconda cause ben più gravi e difficili da affrontare, la Comunità di Sant’Egidio esprime la convinzione che la solitudine e l’isolamento sociale siano il vero nemico da combattere. A fronte di tanti servizi che sono attivi in città, si rende necessario un cambio di passo nelle relazioni e negli interventi. La casa, le cure, i servizi per essere veramente efficaci devono diventare “amici”.

Tre le proposte della Comunità.

Non solo pane, una risposta spirituale a chi affronta la morte dei vicini di panchina. La morte di tante persone per strada pone con prepotente violenza domande esistenziali e sul proprio futuro così precario a chi sopravvive in strada. Queste domande spesso non hanno risposte e neppure interlocutori attenti.

La memoria di Modesta. Domenica 5 febbraio, alle 11, nella chiesa di San Bernardino in via Lanzone 13 (vedi qui la locandina), celebrazione nell’anniversario della scomparsa di Modesta Valenti, anziana che il 31 gennaio 1983 morì alla Stazione Termini di Roma perché a causa della sua condizione non fu soccorsa in tempo. Ogni anno e ovunque Sant’Egidio incontri le persone in strada, viene celebrata questa memoria in una liturgia che unisce tutti, chi aiuta e chi è aiutato.  

Verranno ricordati uno per uno i nomi di tutte le persone morte per la durezza della vita in strada e in particolare nelle ultime settimane. Sette solo tra dicembre ‘22 e gennaio ‘23, tra cui Mohamed, morto nel dicembre 2022 nel sottopasso di via Ferrari, un uomo sessantenne morto il 30 dicembre 2022 al Gratosoglio, Gueye Cherif Younous senegalese di 52 anni morto il 22 gennaio 2023 nel sottopasso Mortirolo, Angelo Wilmer morto il 28 gennaio 2023 in via Orefici, un uomo trovato in piazzale Biancamano il 31 gennaio.

Una rete capillare di luoghi di appoggio diurni, in cui le relazioni personali e amichevoli siano al primo posto. La Caffetteria dell’Amicizia, in una sede di Sant’Egidio nel centro di Milano, apre lunedì, mercoledì e sabato mattina a quanti hanno bisogno di trovare uno spazio di riposo e amicizia. La colazione, una doccia calda, la residenza anagrafica, i consigli legali e sanitari, ma soprattutto amici con cui parlare e tornare a immaginare un futuro possibile e insieme.

Housing first. Aumentare le esperienze di convivenza in casa per chi vive in strada. Casa e amicizia, relazioni e quella stabilità da subito che solo la dimensione della casa può dare. Gli inserimenti abitativi di persone senza dimora direttamente dalla strada si dimostrano ormai le esperienze più efficaci, ma necessitano di due elementi: evitare inserimenti di persone singole, accompagnare gli inserimenti con presenze quotidiane e relazioni forti.  

Casa Walter – dal nome di un uomo anziano aiutato da Sant’Egidio a Garibaldi – compie un anno in questi giorni. Un’esperienza di housing first, in un appartamento elegante messo a disposizione da Sant’Egidio per tre persone anziane e malate che vivevano alla Stazione Garibaldi. Un gruppo di giovani volontari che si alternano molto frequentemente per le necessità quotidiane e soprattutto per accompagnare umanamente i tre abitanti nella loro nuova vita e nella loro convivenza. È un’esperienza che occorre replicare nella città con convinzione. 

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