Mercoledì 25 maggio, alle 21, al Pime, padre Piero Masolo dialoga con Mario Calabresi sul suo nuovo libro. Dal suo impegno è nata una Fondazione attiva sul fronte della rigenerazione del creato

Padre Piero Masolo e Mario Calabresi
Padre Piero Masolo e Mario Calabresi

Piero Masolo, missionario del Pime e socio fondatore della Fondazione Darefrutto, prosegue il dialogo iniziato con Mario Calabresi, che ha innestato la voglia di percorrere e scavare nelle origini della sua famiglia. Un percorso da cui nasce Ricreare radici (Emi) in cui racconta della sua famiglia e dello zio Carlo Saronio, in una sorta di sequel del libro di Calabresi Quello che non ti dicono (Mondadori). Masolo lo presenterà al pubblico mercoledì 25 maggio alle 21 al Centro Pime di Milano (via Mosè Bianchi 94, Sala Girardi), dialogando con lo stesso Calabresi, autore della prefazione.

«Quello che non ti dicono… alla fine te lo vai a cercare! -spiega Masolo -. È una frase che mi è uscita così di pancia, mentre raccontavo a Mario Calabresi il senso di questa ricerca, uno scavo nel passato, per riscoprire la mia famiglia, le mie radici. Non era un caso, oggi lo posso dire perché ho proseguito il percorso ed è nato il mio libro Ricreare radici. È stato un po’ come “tirare fuori gli scheletri dall’armadio”, con la differenza che al posto degli scheletri abbiamo trovato carte, foto, disegni, articoli di giornale, e che quell’armadio esiste davvero nella casa di caccia che si trova alla Tenuta San Marzano Mercurina. Una casa voluta e costruita da mio nonno, Piero Saronio, industriale chimico, dove invitava amici e imprenditori, come Enrico Mattei. Una casa che negli anni Settanta è diventato il luogo sicuro degli incontri tra Toni Negri e Renato Curcio, accompagnati da mio zio, Carlo Saronio. Una casa dal grande camino circolare intorno al quale ci siamo scaldati tante volte durante l’inverno, insieme ai miei genitori e a tanti ospiti. Oggi alla luce della riscoperta delle mie radici, a volte anche con rivelazioni dolorose, ancora di più trova un senso la decisione di tanti anni fa, di destinare questa “Casa” e la Tenuta a progetti culturali e sociali mediante la costituzione con alcuni amici e professionisti di una Fondazione». «La Fondazione Darefrutto – prosegue – da un decennio custodisce questo pezzetto di creato fatto di risaie e boschi in Lomellina, e altrove, recupera e riqualifica anno dopo anno con pazienza e impegno, per educarci a costruire la nostra Casa comune, affinché diventi sempre più vivibile, sempre più bella».

Oggi il progetto di Rigenerazione della Tenuta San Marzano Mercurina promosso dalla Fondazione – di cui Masolo è presidente onorario – sta dando i frutti: questo luogo incontro di natura e cultura potrà ospitare visitatori, professionisti, corsi didattici e formativi. Un modo concreto di ricreare radici.

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