In Fondazione Pasquinelli giovedì 30 marzo un primo bilancio sul progetto «Papà mi leggi?», realizzato dal Centro per la Salute del Bambino col sostegno di Fondazione Cariplo e in rete con altre realtà
Lo dice anche la scienza: che il coinvolgimento paterno precoce fa bene ai figli e fa bene ai padri, ma aiuta anche la relazione di coppia e riduce la violenza intrafamiliare. E lo dicono i dati resi noti in questi giorni in occasione della Festa del papà: seppure assai lentamente, gli uomini hanno preso consapevolezza delle loro potenzialità genitoriali e del fatto che sono in grado di occuparsi dei figli e di passare del tempo prezioso con loro. Come per esempio quello della lettura, un momento speciale per creare e rafforzare legami sin dai primi mesi di vita.
Più responsabilizzati
Il Centro per la Salute del Bambino, una onlus che da più di vent’anni si occupa di sviluppo precoce e delle pratiche in famiglia che possono favorirlo, ci riflette da tempo e ha promosso – con il sostegno di Fondazione Cariplo e in rete con l’Istituto Beata Vergine Addolorata, l’associazione Cerchio degli Uomini, la Fondazione Pasquinelli e con la preziosa collaborazione del Sistema bibliotecario di Milano, Nati per leggere Lombardia e Un Villaggio per Crescere Milano – «Papà, mi leggi?», un progetto a sostegno della paternità e della mascolinità accudente, che ha inteso coniugare i benefici della lettura in famiglia con quelli del contrasto di una cultura che deresponsabilizza i padri rispetto al loro ruolo educativo, mentre molti padri testimoniano che una voce che legge, uno spazio protetto, un libro illustrato sono strumenti perfetti per sperimentare e costruire, con i propri figli e le proprie figlie, una relazione personale, per accorciare le distanze e creare un tempo e uno spazio nel quale stare bene insieme. Con l’auspicio che nessun padre debba più sentirsi inadeguato e al tempo stesso con la consapevolezza che al momento la percentuale dei padri che leggono ai propri figli è ancora molto bassa.
Nei 18 mesi in cui il progetto si è sviluppato nei territori dei Municipi 1 e 5 della Città di Milano sono stati formati 54 tra operatori (assistenti sociali, pediatri, bibliotecari) e volontari, sensibilizzate 40 donne nell’ambito del corso “Italiano per tutti” di IBVA e coinvolti molti padri nel corso di incontri periodici promossi al Villaggio per Crescere di via Palmieri 26 e durante i Cerchi dei Papà oltre che in occasione della Festa della Lettura, che si è tenuta lo scorso 17 dicembre e che ha potuto contare sulla presenza di tre editori – Babalibri, Carthusia e Terre di Mezzo – e di una libreria – la Scaldasole Books – oltre che dei bibliotecari del Sistema Bibliotecario di Milano e dei volontari e delle volontarie di Nati per Leggere Lombardia.
Molti i temi emersi dalle testimonianze di chi ha partecipato, tra cui la gratitudine per aver finalmente trovato uno spazio in cui poter condividere il peso della posizione paterna, divisa tra le aspirazioni di carriera, la necessità di guadagnare abbastanza e il desiderio di stare di più in famiglia, e la consapevolezza come singoli e come coppie di aver bisogno di un tempo di benessere.
L’incontro
L’evento di chiusura e un primo bilancio dell’iniziativa, esperienza esportabile in tutta Italia, è in programma giovedì 30 marzo, dalle 11 alle 13, alla Fondazione Pasquinelli (corso Magenta 42, Milano – vedi qui la locandina).
Durante la mattinata sul tema «Papà, mi leggi? Buone pratiche per i papà a Milano» interverranno Alberto Fossati per Fondazione Pasquinelli, Giorgio Tamburlini per il Centro per la Salute del Bambino, Matteo Ripamonti per l’Istituto Beata Vergine Addolorata e Andrea Santoro per l’associazione “Il Cerchio degli Uomini”; ci saranno poi alcune testimonianze di papà che hanno partecipato a «Papà, mi leggi?» e di chi in rappresentanza del Terzo Settore e delle comunità coinvolte ha dato gambe al progetto: Monica Castagnetti, pedagogista responsabile per il CSB dell’Unità locale di Milano; Elisa Maria Colombo, responsabile della Comunicazione della onlus promotrice; Licia Moroni, educatrice di Un Villaggio per Crescere; Laura Ricchina della Biblioteca Chiesa Rossa; Valentina Pedroli, assistente sociale di Permano Qubì Stadera e Consultorio Gianna Beretta Molla di Fondazione Guzzetti; i volontari Rossella Venegoni e Massimo Tebaldi.