Lunedì 4 luglio cena al Refettorio ambrosiano con presentazione di «Persone fuori dal comune» di Michele Bertola

L’autore Michele Bertola, milanese, dal 2012 direttore del Comune di Bergamo
Michele Bertola, milanese, dal 2012 direttore del Comune di Bergamo

Quando la pubblica amministrazione incontra il mondo della solidarietà. Questo il binomio di una serata al Refettorio ambrosiano di piazza Greco 2 a Milano. Lunedì 4 luglio, dalle 19.30 alle 22.30, cena di solidarietà con la presentazione del libro Persone fuori dal comune: storie di donne e di uomini che hanno provato a cambiare la pubblica amministrazione. E qualche volta ci sono riusciti. Sarà presente l’autore Michele Bertola, modererà il dibattito il giornalista Fabio Pizzul. Alcuni estratti verranno interpretati da Erica Del Bianco, attrice teatrale e cinematografica (prenotazione obbligatoria inviando una email a noifuturoprossimo@gmail.com entro il 30 giugno; offerta minima di 25 euro a persona; per un tavolo massimo di 6 è di 100 euro; il ricavato sarà devoluto al Refettorio).

Molti aspetti della vita quotidiana hanno a che fare con gli uffici pubblici. E se dall’altra parte il cittadino trova funzionari che pensano a sopravvivere perpetuando il “sistema” del “si è fatto sempre così”, l’impatto è sicuramente negativo, facendo aumentare la distanza tra le istituzioni e le persone. Tuttavia dall’altra parte qualcosa di significativo sta avvenendo. Una porta si è spalancata su vicende realmente accadute, raccontate come fossero una storia grazie a questo volume edito da Rubbettino (216 pagine, 15 euro).

L’autore

L’autore non è uno scrittore di grido, ma un uomo che ha fatto del suo lavoro una missione: Michele Bertola, milanese, classe 1961, dal 2012 direttore del Comune di Bergamo. «Ho scritto un libro, anche se quello di scrittore non è il mio mestiere – afferma Bertola -. L’idea è nata da un gruppo di amici che mi ha sollecitato riflessioni sulla “maledetta burocrazia”. Quello che desidero raccontare sono le storie di persone che con il loro apporto hanno saputo cambiare il corso delle cose. Il tratto identitario dei protagonisti è quello di aver saputo conciliare l’ottemperanza delle norme con la capacità di ottenere risultati, ponendosi in “ascolto” dei cittadini con determinazione, relazioni, attenzione agli impatti. L’ho fatto senza nascondere i limiti e le sconfitte che ci sono, insieme alle vittorie e alle opportunità. Ne è uscito un testo che, leggibile come un’unica storia, trasmette idee su come sia possibile migliorare la pubblica amministrazione».

«Sono storie calde, profondamente umane, di vittorie e sconfitte», scrive Fabrizio Barca nella prefazione. Sono le storie di Giulia, architetto e project manager; Sebastiano, operaio elettricista; di Rossana e Edoardo, dirigenti; di Letizia, impiegata; di Lorenzo, Matilde, Matteo, Adele, e di altri ancora. Le storie sono narrate a Cecilia, giovane funzionaria appena assunta. «Qui sta la “trovata” della cavalcata – afferma Barca -, in cui noi lettori assistiamo alla formazione di un nuovo quadro della PA da parte di un quadro alle soglie della pensione. Con coraggio e ottimismo».

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