Per la prima volta sono saliti sul palco coloro che, lontano dai riflettori, contribuiscono ogni giorno alla stabilità e alla crescita delle piccole società sportive. Ospite d’eccezione Javier Zanetti

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Una serata diversa dal solito, dedicata alle storie di vita “da campioni” di coloro che operano dietro le quinte delle società sportive, in silenzio e con dedizione, contribuendo anche all’educazione ed alla crescita dei giovani. Durante la cena di gala, che si è tenuta venerdì presso il Circolo Alessandro Volta, sono stati premiati i candidati di “Campioni nella vita”, segnalati proprio dalle società sportive di appartenenza che, grazie all’iniziativa del Csi Milano, hanno avuto la possibilità di gratificare chi collabora ogni giorno per la loro stabilità e crescita senza chiedere nulla in cambio.

«Oggi ci sono ancora persone che vivono al contrario, che scelgono il servizio, l’umiltà, il dietro le quinte e l’anonimato come stile di vita – ha detto il presidente del Csi Milano, Massimo Achini -. Persone che fanno il bene non chiedendo nulla in cambio. Nelle società sportive ci sono molte persone così che noi chiamiamo “il popolo delle transenne“. Gente che ogni settimana pulisce lo spogliatoio, sistema il campo, si occupa di mille cose, ma sempre con il sorriso sulle labbra. Premiare 65 di questi dirigenti ieri sera è stato davvero emozionante. Avevamo con noi persone che sono davvero “più campioni dei campioni”. Non hanno mai vinto niente, ma con la loro testimonianza insegnano la vita vera ogni giorno a ragazzi e giovani. Assegnare questi “Ambrogini d’oro” dello sport di oratorio o di periferia è stato bellissimo. Questo premio crescerà negli anni, ne sono sicuro. Inoltre, sono molto contento di aver avuto come ospiti d’onore due capitani: Hamed, giovane detenuto e capitano della squadra di calcio del carcere Beccaria e che è riuscito ad essere presente apposta per noi, e Javier Zanetti, che si è liberato dai suoi mille impegni pur di esserci. Vederli insieme sul palco è stato emozionate».

Ospite d’eccezione è stato appunto l’attuale vice presidente dell’Inter, Javier Zanetti: «Tutti questi premi sono meritati – ha commentato -, soprattutto perché dietro c’è un grande lavoro che non si vede, ma è fondamentale. Ho avuto il piacere di incontrare la squadra di calcio del Beccaria e Hamed, che stasera li rappresenta, è un grande capitano! Abbiamo vissuto una bellissima esperienza che ci ha fatto crescere. Quando giocavo in oratorio correvo dietro ad un sogno, fatelo anche voi».

Anche altri importanti rappresentanti del mondo sportivo, istituzionale e manageriale sono intervenuti per dare voce a queste realtà meravigliose, quasi sempre poco valorizzate, tra cui Giuseppe Baresi, ex capitano dell’Inter e amico del Csi, Oreste Perri, presidente del Coni Lombardia, e Olimpia Monda, direttrice della casa circondariale minorile Beccaria.

Tutte le storie di vita associativa, protagoniste della serata, sono state suddivise in sei categorie di premiazione: volontari, allenatori, sport e oratorio, motore della società sportiva, tuttofare e storie speciali. Tra i numerosi premiati, a ricevere il riconoscimento sono stati anche Maurizio D’Azzeo della società Anni Verdi 95, che ha cresciuto i suoi ragazzi facendo leva sul senso di accoglienza e di appartenenza ad un gruppo che ben si sposano con i valori oratoriali a cui è sempre stato legato; Enrico Franzi, creatore, sostenitore, promotore, organizzatore, motivatore e figura carismatica del Gs San Carlo Casoretto; Franco Lodi della Sgb Desio, quasi alla pari di un nonno affettuoso che si mette a disposizione ovunque sia necessario per dare una mano; Manuela Sturaro, che per “Spazio A Calcio” si è occupata di sport femminile e delle attività dedicate alle bambine in oratorio, fino a fondare una scuola calcio femminile; Vittorio Tresoldi, che ha investito i propri risparmi per l’Asdo Carugate, considerando il valore dello sport e dell’oratorio più importante del rischio economico personale; Massimo Villa, che ha contribuito alla nascita del progetto “Happy Sport”, finalizzato alla creazione di relazioni e occasioni di gioco con ragazzi disabili del territorio, rendendo la società “Bresso 4” una polisportiva più inclusiva.

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