La pizzeria offre lavoro a 10 ragazzi autistici su 12 dipendenti. Ora arrivano le agevolazioni fiscali
di Luisa
Bove
Una giornata in cui la pizza ha il sapore della riconoscenza. Domenica 20 febbraio a PizzAut (via Don Verderio 1, Cassina de’ Pecchi) sono attesi ospiti d’eccezione, come spiega Nico Acampora, fondatore dell’associazione, educatore e papà di un figlio autistico: «Abbiamo invitato a pranzo i senatori firmatari dell’emendamento che è stato trasformato in legge e che facilita l’accesso al mondo del lavoro delle persone autistiche».
Gli ospiti
Saranno presenti il Ministro della disabilità Erika Stefani e l’assessore regionale Alessandra Locatelli, il senatore Eugenio Comencini primo firmatario della legge, i capi gruppo di tutte le forze politiche presenti in Senato e una rappresentanza del Comune di Milano (la vicesindaco Anna Scavuzzo e l’assessore ai servizi sociali Lamberto Bertolè) che nel 2021 ha voluto insignire PizzAut dell’Ambrogino d’oro. L’invito è stato rivolto anche all’amico e vicario episcopale monsignor Luca Raimondi, che ha già gustato la pizza del locale dove lavorano 12 persone tra cui 10 giovani autistici. Non sarà un pranzo a porte chiuse, la pizzeria infatti resta aperta al pubblico. «Saremo tutti insieme, non ci sarà una sala riservata: a noi piace così», spiega Acampora.
Che cosa prevede la nuova legge?
Agevolazioni fiscali per le aziende che assumono almeno due terzi di dipendenti autistici. È una piccola rivoluzione, perché significa facilitare la nascita di micro o piccole imprese in cui i ragazzi autistici possono trovare un lavoro vero. Si chiama “Start up innovativa a vocazione sociale” e i legislatori hanno utilizzato lo stesso inquadramento legislativo delle start up innovative tecnologiche: mi riferisco in particolare alle agevolazioni per i primi cinque anni di attività.
Questa legge vale per tutte le forme di disabilità?
La legge, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale a dicembre, al momento si riferisce alle persone autistiche, perché nel mondo della disabilità sono in assoluto quelle che trovano meno collocazioni lavorative. Ma c’è anche un altro aspetto importante, perché finora, quando un ragazzo otteneva un contratto, la pensione sociale veniva annullata; adesso invece la legge stabilisce che sia sospesa. Questa è una differenza enorme. Perché a volte, per non perdere i benefici pensionistici, vi si rinuncia. Ora invece, se dopo l’assunzione si capisce che il ragazzo, per qualsiasi ragione, non è adatto a quel lavoro per le sue caratteristiche oppure l’azienda va male e quindi è costretta a licenziarlo, immediatamente vengono riconfermati i benefici pensionistici precedenti.
Come sta rispondendo il territorio alla vostra nuova attività?
In maniera straordinaria. Giorni fa alle 18 un gruppo di 20 persone ha disdetto la prenotazione a cena per motivi di quarantena, abbiamo pubblicato l’annuncio che avevamo 20 posti disponibili e alle 18.02 erano già tutti prenotati. Abbiamo aperto solo da 8 mesi, ma su Google le recensioni di PizzAut sono 1.400, tutte entusiastiche e con la media del 4,9: parlano bene del cibo, della pulizia del locale e del progetto. Sentiamo un grandissimo affetto dal territorio, ma abbiamo avuto anche clienti da Torino; due famiglie partite in aereo dalla Puglia hanno mangiato qui, sono andate a visitare il Duomo e poi sono tornate a casa; la settimana scorsa è venuto da Genova un signore del mondo della ristorazione, curioso di vedere PizzAut, ha pranzato e poi è tornato indietro. Anche lui ha avuto commenti entusiastici: «Non solo è un progetto bellissimo, ma fate anche una pizza buonissima». Ora su Tripadvisor abbiamo 150 recensioni con la media di 5, che è il massimo dei voti. Per la sera abbiamo prenotazioni fino ad aprile, a mezzogiorno invece non occorre prenotare.
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