È l’attuale via dell’Arcivescovado, tra Piazza Duomo e Piazza Diaz. Monsignor Delpini esprime la gratitudine della Diocesi. Il sindaco Pisapia: «È stato uno straordinario uomo del dialogo»
Per celebrare il ricordo del cardinale Carlo Maria Martini, pochi giorni dopo il terzo anniversario della sua scomparsa (31 agosto 2012), il Comune di Milano ha deciso di dedicargli il tratto di strada tra Piazza Duomo e Piazza Diaz (oggi via dell’Arcivescovado).
«Mi faccio voce della gratitudine della Diocesi – sostiene monsignor Mario Delpini, Vicario generale – per la decisione del Comune di Milano di dedicare una via al cardinale Carlo Maria Martini: è una decisione che esprime riconoscenza e apprezzamento da parte della comunità civile per il ministero del card. Martini, che ha avuto una rilevanza anche civile per la personalità eminente e riconosciuta a livello nazionale e internazionale, per una vivacità intellettuale che ha visitato tanti aspetti della vita del ‘900, per un desiderio di incontro, dialogo, confronto, ascolto che ha coinvolto persone e istituzioni di diversa sensibilità. I cristiani vivono nella comunione dei santi e continuano a edificarsi a vicenda: la grazia che li unisce, superando anche la frattura drammatica della morte, è lo Spirito di Dio. Non sono indispensabili lapidi, monumenti, commemorazioni. Però anche una via dedicata può essere una memoria che richiama alla mente, al cuore, alla dinamica delle relazioni nella città, la parola, l’esempio, lo stile di un uomo che ha percorso la città seminando il Vangelo e la speranza».
«Carlo Maria Martini per oltre vent’anni ha guidato la Chiesa ambrosiana rappresentando per i milanesi un riferimento spirituale e morale – – ha dichiarato il sindaco Giuliano Pisapia -. Martini ha amato Milano ed è stato ricambiato perché ha saputo diffondere i valori del dialogo, tra le religioni e tra credenti e non credenti, dell’amicizia tra popoli, della solidarietà. Nei suoi anni milanesi il Cardinale è stato promotore di moltissime iniziative a favore dei più bisognosi e la Casa della Carità, da lui fortemente voluta, ne è solo un esempio. Nel suo magistero la grande cultura dello studioso e del biblista si fondeva con l’impegno concreto e quotidiano per una società più giusta in cui nessuno fosse lasciato solo».
«Sono moltissimi gli insegnamenti che Martini ci ha donato – ha ricordato Pisapia -. Uno, in particolare, mi sembra sempre più attuale ed è quello per cui “chi è orfano della casa dei diritti, difficilmente sarà figlio della casa dei doveri”. Intitolare al cardinale Martini una via accanto al Duomo, dove è sepolto e dove migliaia di persone gli rendono omaggio, è un doveroso riconoscimento per chi ha certamente segnato la storia di Milano».