Fondatore e presidente onorario della Comunità religiosa islamica italiana, è morto domenica 12 novembre a 91 anni. Il cordoglio dell'Arcivescovo e del cardinale Scola
L’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, e il cardinale Angelo Scola si uniscono alle preghiere che i fedeli cattolici ambrosiani elevano per lo Shaykh Abd al-Wahid Pallavicini, morto domenica 12 novembre a 91 anni. «Chiediamo che Dio lo “alloggi” nel Paradiso – scrivono -, ricompensandolo per il bene fatto; e siamo vicini al dolore dei parenti chiedendo per loro a Dio il dono di “pazienza e pace”». Abd al-Wahid Pallavicini era il padre di Yahya Pallavicini, vicepresidente della Coreis e imam della moschea Al Wahid di Milano, che venerdì 17 novembre, dalle 12, aprirà al pubblico e onorerà la preghiera per il defunto; la preghiera rituale comunitaria è in programma alle 13.30.
Felice Pallavicini era nato a Milano nel 1926. Sfuggito alla fucilazione da parte dei fascisti al termine della seconda guerra mondiale, laureatosi in Medicina, nel 1951 aveva abbracciato l’islam seguendo le orme di René Guénon. È stato il primo italiano convertito all’islam (nell’ordine Sufi) ed è stato un convinto sostenitore del dialogo tra le religioni di ceppo abramitico. Nel 1980 aveva ottenuto l’autorizzazione a condurre come maestro un ramo autonomo della confraternita islamica Ahmadiyya-Idrissiyya, di cui divenne poi maestro in Italia. Negli anni Novanta ha fondato la Coreis, la Comunità religiosa islamica italiana, di cui era presidente onorario. Fu scelto a rappresentare l’islam italiano nello storico incontro di Assisi nel 1986 voluto da Giovanni Paolo II. Ha favorito la costruzione di numerose associazioni divenute punti di riferimento significativo per il culto, l’educazione e la cultura islamica in Italia e all’estero.