Con l’apertura dell’Emporio della Solidarietà alla Barona si completa un sistema diffuso e integrato di distribuzione alimentare a persone e famiglie in difficoltà
«Nella Diocesi di Milano stimiamo che lo sorso anno siano state 30 mila le persone che hanno chiesto aiuti alimentari ai centri di ascolto di Caritas Ambrosiana, quasi il doppio rispetto all’inizio della crisi economica». L’ha detto il direttore di Caritas Ambrosiana Luciano Gualzetti all’inaugurazione dell’Emporio della Solidarietà alla Barona di Milano, sabato 13 gennaio. «La crescita di questo tipo specifico di bisogno è l’indice più evidente del progressivo peggioramento delle condizioni di vita di chi è rimasto intrappolato sotto le macerie di quel terremoto sociale che ci ha colpito nel 2008 – ha proseguito Gualzetti -. Tra costoro abbiamo spesso famiglie, molte italiane, con bambini che rischiano di crescere in un contesto di grave deprivazione materiale. Da tempo Caritas Ambrosiana sta riorganizzando il proprio sistema di aiuti per far fronte all’aumento di questo tipo specifico di domanda. Oggi con l’apertura dell’Emporio alla Barona, possiamo dire di avere aggiunto l’anello mancante di una vera e propria rete di distribuzione alimentare solidale, fatta di piccoli minimarket o botteghe identificate dallo stesso identico marchio che è garanzia di dignità e qualità dell’intervento: un sistema diffuso, perché in grado di coprire tutto il territorio diocesano, e integrato, perché capace di far giungere il sostegno alimentare a chi si trova in difficoltà mentre contemporaneamente viene aiutato, da altri servizi Caritas, a trovare il lavoro, la casa, a migliorare la propria condizione di vita».
Realizzato da Caritas Ambrosiana nel quartiere Barona in via San Vigilio 45 all’interno di un ex spazio commerciale al piano terreno di un complesso di caseggiati popolari, assegnato all’ente caritativo tramite bando dal Municipio 6, il nuovo centro di distribuzione di aiuti alimentari è stato finanziato da Fondazione Cariplo nell’ambito del programma contro la povertà infantile “Qu.Bì”. Nel nuovo minimarket solidale si potrà fare la spesa scegliendo i prodotti allineati sugli scaffali come in un normale supermercato, con la sola differenza che alla cassa non si pagherà con il denaro, ma con una tessera a punti. La tessera sarà assegnata dagli operatori dei centri di ascolto della Caritas a famiglie in difficoltà; sarà caricata a seconda dello stato di bisogno del nucleo familiare e della sua composizione; avrà una validità di 3 mesi e potrà essere rinnovata al massimo per 4 volte fino quindi a coprire un anno. Il titolare della tessera potrà, per così dire, acquistare ciò che ritiene, scegliendo tra un’ampia varietà di prodotti, prevalentemente generi alimentari ma anche prodotti per l’igiene personale, per la casa, articoli di cartoleria frutto del recupero di eccedenze, di donazioni o acquisti effettuati da Caritas Ambrosiana.
Il monitoraggio degli operatori sociali privati e pubblici garantirà che la libertà di scelta da parte degli utenti venga esercitata in maniera responsabile. Si stima che il punto di distribuzione di via San Vigilio potrà inizialmente soddisfare le esigenze di 200 famiglie: 150 segnalate dalla rete dei servizi Caritas, 50 dai servizi sociali del Comune per un numero complessivo quindi di 800 persone.
«Vorrei che coglieste il valore di segno di questo luogo: qui non solo si distribuiscono dei servizi e si viene incontro a dei bisogni. Questo posto ci ricorda che è importante continuare a educarsi allo stile della carità: il mio invito è che insieme custodiamo lo stile della carità che un po’ sta smarrendosi» ha detto il vicario episcopale monsignor Carlo Faccendini prima di benedire l’Emporio della Solidarietà.
«A Milano la povertà colpisce in particolare le famiglie con minori: 11 mila nuclei, per una stima di 21 mila minori poveri. Tutte queste famiglie faticano a provvedere ai bisogni fondamentali, a partire dall’accesso a una alimentazione adeguata per i loro figli. La povertà è diffusa ormai anche altrove, in città il problema appare più stridente perché contrasta con la ricchezza e il benessere: una Milano a due volti insomma. QU.Bi, quasto basta è un’iniziativa che vuole costruire un nuovo modello, che può aprire una strada da percorrere ovunque in Italia – ha detto Giuseppe Guzzetti, presidente di Fondazione Cariplo, in una nota stampa -. Mette a disposizione 12 milioni di euro, si impegna nel tenere la regia del progetto e sfida la città a mobilitarne altri 13 milioni per affrontare insieme un problema che sta diventando sempre più urgente e intollerabile. Nel progetto Qu.Bì non c’è solo l’aspetto di primo intervento, c’è l’ambizione di integrare le risposte esistenti per combattere le disuguaglianze e cercare di offrire a tutti la possibilità di soddisfare bisogni primari e uscire dalla povertà. La lotta alla povertà si fa con le risorse, ma anche con la messa a fattor comune dell’intelligenza e della capacità di risposta di tutti. Possiamo farcela. L’iniziativa dell’Emporio Caritas è un tassello importantissimo, che opera con la logica che abbiamo più volte descritto e che ha l’emancipazione come obiettivo, e fa parte di un progetto più ampio e coerente».
«Abbiamo bisogno di non dimenticare mai che il nostro compito e la nostra responsabilità è anche quella di lavorare per fare in modo che non ci sia una forbice tra due diverse Milano. Il Comune di Milano sta cercando anche di adeguarsi alla normativa sul dono, in modo che la città possa fare anche la sua parte per aiutare chi aiuta. Credo che a breve si potrà raggiungere un risultato con la collaborazione delle forze presenti in Consiglio comunale», ha detto il vicesindaco di Milano Anna Scavuzzo.
Lo spaccio della Barona è il primo “Emporio della Solidarietà” aperto da Caritas Ambrosiana a Milano e il sesto nel territorio della diocesi ambrosiana: dopo quelli di Cesano Boscone (Mi), Varese, Garbagnate Milanese (Mi), Saronno (Va), Molteno (Lc). La sua realizzazione completa un sistema di distribuzione di aiuti alimentari – composto da empori, botteghe, magazzini parrocchiali – basato in maniera crescente sul recupero delle eccedenze. Tale rete presente ormai capillarmente su tutto il territorio ambrosiano è in grado di dare, nel suo complesso, una risposta ispirata a principi di promozione umana a circa 30 mila persone.
Ideato dalla Caritas della Diocesi di Roma, 10 anni fa, l’Emporio della Solidarietà è un marchio depositato e replicato da molte altre diocesi italiane. Punti di distribuzione alimentare al dettaglio completamente gratuiti, gli “Empori della solidarietà” sostengono le famiglie vulnerabili attraverso l’aiuto materiale e l’accompagnamento relazionale, facendo leva sull’empowerment e la responsabilità individuale.