Giuseppe Banfi, direttore scientifico dell'Irccs, presenta le caratteristiche del grande polo ospedaliero, aperto a fine agosto e già pienamente funzionante nel nuovo Distretto dell’Innovazione
di Annamaria
BRACCINI
«La nostra proprietà, il Gruppo San Donato, ha scommesso moltissimo sull’ubicazione del nuovo ospedale “Galeazzi-Sant’Ambrogio Ircss” nell’area di Mind. E questo nella fiducia di rappresentare una realtà importante all’interno di un’area dedicata alla scienza, all’industria, in particolare nel settore scienze della vita, e all’accademia, con la presenza dell’Università degli Studi di Milano e di altre strutture di ricerca come Human Technopole. La localizzazione è dovuta naturalmente anche al fatto che le precedenti strutture erano ormai datate; tuttavia il Gruppo San Donato ha creduto fin dall’inizio e crede, impegnandosi molto, nella collaborazione con tutte le altre cosiddette àncore di Mind». È chiarissima, nelle parole di Giuseppe Banfi, direttore scientifico dell’Irccs Galeazzi-S.Ambrogio, la ragione della scelta di edificare la nuova sede nel cuore di Milano Innovation District.
Siete già operativi in Mind?
In questo momento il “Galeazzi” è un poco l’icona di Mind, perché abbiamo aperto a fine agosto e adesso l’ospedale è pienamente funzionante. Quindi stiamo facendo conoscere tutta l’area alla gente, ai cittadini, al quartiere, a Milano, ma anche altrove. Chiaramente il “Galeazzi”, proprio per il fatto di prevedere la presenza di una grande quantità di persone che vi entrano ogni giorno – pazienti, accompagnatori, dipendenti -, può offrire, nel concreto, un’immediata visibilità di cosa sia Mind. In 16 piani – due dei quali dedicati alle sale operatorie attrezzate con le migliori tecnologie che possono essere utilizzate da diverse chirurgie -, disponiamo di 500 posti letto. Si tratta di un unico blocco che prevede percorsi tutti basati sul verticale, come vuole la moderna tecnologia di costruzione ospedaliera. Ed è uno dei pochi istituti ad avere ottenuto la certificazione verde, cioè di sostenibilità ambientale, perché perché è stato realizzato in modo da non avere perdite energetiche.
In quanto tempo è stato ultimato l’edificio?
I lavori sono iniziati nel 2018 con la previsione di aprire nel novembre 2022 e abbiamo mantenuto la promessa, nonostante il Covid: questo è molto raro, nel nostro Paese e non solo, e ci rende particolarmente orgogliosi.
Quante persone mediamente fanno capo al nuovo “Galeazzi”?
Circa un migliaio di persone lavorano all’interno dell’Ircss. Nell’ambito della ricerca, che io dirigo, abbiamo 70 unità. Negli ambulatori sono 2000 i pazienti che, ogni giorno, vengono trattati. I numeri sono in crescita.
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