All’ingegnere rapito e ucciso nel 1975 è dedicato un convegno in programma il 14 aprile in Sala Alessi: parteciperà l’Arcivescovo. In precedenza, in corso Venezia, verrà scoperta una targa in sua memoria

Carlo Saronio
Carlo Saronio

La vicenda di Carlo Saronio, giovane ingegnere e ricercatore all’Istituto Mario Negri di Milano, rapito e ucciso da un gruppo di estremisti del «Fronte armato rivoluzionario operaio» il 14 aprile 1975, è una delle più emblematiche di quel clima di ambiguità e terrore che sconvolse l’Italia negli anni Settanta.

La città di Milano ricorda il sacrificio di Saronio venerdì 14 aprile, con una cerimonia pubblica che si terrà alle 10 in corso Venezia 30, dove verrà scoperta una targa in sua memoria. Saranno presenti Tommaso Sacchi (assessore comunale alla Cultura), Marta Saronio (figlia di Carlo Saronio), padre Piero Masolo (nipote di Carlo Saronio, missionario del Pime, vice direttore dell’Ufficio missionario diocesano e presidente onorario della Fondazione Darefrutto), Marta Cartabia (presidente emerita della Corte Costituzionale) e il Vicario generale monsignor Franco Agnesi.

Sempre venerdì, alle 17, in Sala Alessi a Palazzo Marino, il Comune di Milano e la Fondazione Darefrutto organizzano una conferenza sul tema «Ricreare Radici. Carlo Saronio, una storia di Famiglia». Modera il giornalista e scrittore Mario Calabresi, intervengono il sindaco Giuseppe Sala, l’Arcivescovo monsignor Mario Delpini, Agnese Moro (figlia di Aldo Moro), Manlio Milani (presidente Associazione Vittime della strage di piazza della Loggia) e padre Masolo. Il titolo della conferenza riprende quello del libro scritto dallo stesso padre Masolo e  pubblicato da Emi (leggi qui). 

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