Cresciuto l’afflusso di visitatori in città e il grado del loro apprezzamento riguardo i luoghi più significativi da vedere e la qualità dell’accoglienza
di Cristina CONTI
Milano piace ai turisti stranieri: parola della Camera di Commercio. Secondo un’indagine condotta insieme al Comune e che ha coinvolto oltre mille turisti presenti nel sito di Expo a settembre, nove su dieci si dichiarano entusiasti di Milano, la città metropolitana si merita un otto ed è tra le mete da non perdere per chi sceglie di vistare il Bel Paese.
Il centro storico, il quartiere di Brera oltre ai rinnovati Navigli e la nuova Darsena sono i luoghi da vedere. L’accoglienza è ritenuta buona o addirittura ottima da più della metà dei visitatori. Milano è vista come una città “avanzata” o “molto avanzata” dal 49% del campione, “nella norma” dal 17% e “vivibile” dal 10%. «I turisti hanno scoperto una città accessibile e ospitale, un luogo in cui tornare e da consigliare agli amici – spiega l’assessore al Commercio, Attività produttive e Turismo Franco D’Alfonso -. Ora non dobbiamo disperdere questo patrimonio d’immagine e mettere a sistema le esperienze per far si che anche nel 2016 Milano sia una meta imperdibile per i viaggiatori di tutto il mondo».
Un visitatore su due è venuto a Milano appositamente per l’Esposizione. E sempre uno su due ha trovato la città più attrattiva grazie a questo evento. Mediamente la permanenza è di tre giorni e la spesa da 200 euro tra ristorante, cultura e shopping: rispettivamente il 35,3%, il 21,8% e il 13,6%.
I turisti stranieri sono mediamente più giovani (42 anni contro i 48 degli italiani), spendono di più e apprezzano cibo e moda. Si fermano più a lungo, in media quattro giorni, con una spesa media di circa 300 euro (albergo escluso). Di Milano apprezzano soprattutto lo stile e il buon cibo italiano. «Gli Expo-turisti promuovono la città anche con le loro abitudini di consumo», commenta Alfredo Zini, consigliere della Camera di commercio di Milano.
Un indotto rilevante che premia le attività dell’ospitalità, della ristorazione, del tempo libero, della moda e del design. E le imprese diffuse svolgono anche un ruolo importante per l’immagine della città, a fianco delle stesse istituzioni, in un’alleanza per la metropoli. «Ora convivono insieme tre diversi scenari: il successo del sito Expo, l’indotto rilevante di parte del centro e delle “vie del tempo libero” a partire dai settori legati a ospitalità, ristorazione e shopping. Ma c’è anche l’impresa di periferia che non ha visto i benefici attesi», ha concluso Zini.