«Dolore per la piccola vita perduta, impegno per sostenere le maternità difficili»: lo ha dichiarato il direttore Luciano Gualzetti

di Lorenzo Garbarino

neonato

Venerdì sera 28 aprile è stato trovato il cadavere di una neonata a Milano. Il ritrovamento è avvenuto all’interno di un cassonetto per la raccolta degli indumenti all’angolo tra via Sandro Botticelli e via Cesare Saldini, in zona Città Studi.

Lo ha trovato un pensionato, che ha notato il corpo della neonata avvolto in una felpa all’interno del cassonetto. Immediato l’allarme al 118, che non ha potuto che constatare il decesso della bambina.

Sul fatto indaga la squadra mobile, che è al lavoro per recuperare le immagini delle telecamere per ricostruire la vicenda.

Il cassonetto in cui è stato rinvenuto il corpo è gestito dalla cooperativa Città e Salute, che aderisce alla rete Riuse, ed è destinato alla raccolta degli indumenti.

Nell’episodio non sono stati coinvolti gli operatori della cooperativa, come dichiarato dalla Caritas ambrosiana. «Abbiamo appreso con sgomento dai media la triste notizia – ha commentato Luciano Gualzetti, direttore di Caritas ambrosiana – esprimiamo il nostro dolore più profondo per quanto accaduto e la nostra preghiera per la piccola vita perduta, oltre che per le persone coinvolte. I nostri Centri d’ascolto e i nostri servizi quotidianamente accompagnano e sostengono, spesso collaborando con i Centri di aiuto alla vita, genitori e madri alle prese con maternità indesiderate o difficili. Avvenimenti dolorosi, come quello avvenuto ieri, ci confermano nell’impegno per la tutela e per la promozione della vita nascente e per il sostegno a nuclei familiari in difficoltà, e ci spronano a intensificare tale attenzione».

Alcune settimane fa a Milano un neonato è stato lasciato all’interno della Culla per la vita alla Mangiagalli. A questo caso era seguito due giorni dopo l’affido di un secondo neonato all’ospedale da parte della madre, che aveva partorito alla periferia della città.

Il «profondo dolore» di Federvita Lombardia

Anche Federvita Lombardia ha manifestato «profondo dolore» per «la notizia scioccante». «I nostri sforzi per far conoscere la realtà dei Centro di aiuto alla vita, presenti a Milano e in tutta la Lombardia (come del resto su tutto il territorio italiano) non sono ancora sufficienti – ha ammesso la presidente di FederVita Lombardia Elisabetta Pittino -. Facciamo nostre le parole della presidente nazionale, Marina Casini, che offre pubblicamente, in primo luogo al Comune e al Sindaco di Milano, e poi a tutti i Comuni d’Italia, l’esperienza del Movimento per la Vita per cercare – senza pregiudizi e barriere ideologiche – soluzioni in un tavolo a più voci».

Nella nota diffusa a seguito dell’accaduto si ricorda come «i Centri di aiuto alla Vita, le Case di Accoglienza, Sos Vita e Progetto Gemma da anni si affiancano alle donne in difficoltà per una gravidanza inattesa per aiutarle ad affrontare ostacoli che, nella solitudine, sembrano insormontabili. Uniti in questo sforzo con tutte le persone di buona volontà si potrà evitare che nel futuro si ripeta il gesto tragico di una mamma forse lasciata troppo sola».

Il Rosario in via Botticelli

Appresa la notizia, la comunità di San Nereo ha organizzato per domenica 30 aprile alle 21 la recita del Rosario in via Botticelli, in corrispondenza del cassonetto giallo in cui è stato rinvenuto il corpo della neonata. 

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