Nasce il progetto "Crossing", una "ciclofficina" gestita da ragazzi stranieri, significativa esperienza di scambio di conoscenze e di collaborazione
Marcello VILLANI
Redazione
Si può parlare di immigrazione e integrazione. Oppure la si può promuovere fattivamente. Il progetto “Crossing”, ideato dalla Comunità di Via Gaggio e ospitato dalla “Casa sul Pozzo” di corso Bergamo 69 a Lecco, cerca di dare una risposta concreta alle esigenze morali, culturali e lavorative, provenienti da un dato di fatto: in Lombardia e a Lecco ormai gli stranieri sono il 10% della popolazione. Grazie ai ricongiungimenti familiari, in un anno la quota di giovani extracomunitari presenti a Lecco è triplicata.
Padre Angelo Cupini, responsabile della comunità, spiega: «Si impone un esame di identità. Ci scopriamo fatti di molteplici appartenenze e capiamo che con la nostra tradizione e il nostro passato intratteniamo un rapporto dinamico che muta con il cambiare delle circostanze personali e storiche. Le appartenenze rigide, gli etichettamenti appartengono più all’artificio che alla naturalità dei processi».
Ecco perché questo progetto, nato nel 2005, ha come termine il 2015. Coinvolge 60 ragazzi stranieri provenienti da 27 Paesi e circa 40 volontari, la metà dei quali giovani universitari, coetanei degli stranieri. Un progetto che ha impegnato una spesa di 60 mila euro nel 2008, ma che quest’anno li supererà sicuramente. Anche perché i coordinatori del progetto, come Orietta Ripamonti, e gli operatori, come Aurelie Potier, dal 15 giugno al 31 luglio istituiranno percorsi di lavoro estivo con la possibilità di borse lavoro (12 mila euro stanziati) e attività di volontariato presso associazioni del territorio attraverso il Solevol (Centro servizi volontariato) di Lecco ai ragazzi dai 14 ai 15 anni. Ma, soprattutto, laboratori di piccola imprenditorialità, ovvero gruppi di lavoro di giovani che cercheranno di costruire, progettandole, attività gestite dai ragazzi stessi, come la “ciclofficina” installata nel giardino della “Casa sul Pozzo”.
Angelo Villa, psicoterapeuta e coordinatore del progetto, ne è entusiasta: «Non esiste la ricetta giusta per favorire l’integrazione, ma questo progetto, nel suo insieme, è un tentativo coraggioso, d’avanguardia, per praticarla. E la “ciclofficina” va in questa direzione in modo pratico». Così quattro ragazzi stranieri – Hassan (Bangladesh), Nourou (Burkina Faso), Gueyemourtlla (Senegal) e Axel (Costa d’Avorio) -, lavorando nella riparazione (e nel noleggio) di bici fianco a fianco all’ex “maestro“ della “Casa della bicicletta” di Belledo, Enrico Valsecchi (conosciuto con il nome d’arte di Gianni Gilardi), cercheranno di interfacciarsi socialmente ed economicamente con la città.
L’inaugurazione dell’attività è prevista per il 10 maggio, quando chiunque a Lecco potrà portare la propria bici a riparare alla “Casa sul Pozzo”. Non solo: con il progetto “Crossing” verrà presto messo in rete anche Crossing Ids, ovvero un magazine on line a cadenza trimestrale che è in fase di sperimentazione fra i ragazzi e i volontari. Sarà presentato alla fiera del volontariato “Manifesta” a Osnago, dal 15 maggio.
Tutti i laboratori e le attività del progetto, infatti, hanno anche un altro fine: non solo gli stranieri ricevono (in insegnamenti, servizi, aiuto scolastico) dai volontari, ma in minima parte devono anche saper “ridare”. Per questo i volontari danno la disponibilità di 450 ore di lavoro all’anno, ma gli ospiti della Comunità di Via Gaggio devono essere disponibili con i volontari, con le loro competenze e abilità, per almeno 40 ore all’anno. Un granellino di speranza pronto a dare frutti copiosi. Si può parlare di immigrazione e integrazione. Oppure la si può promuovere fattivamente. Il progetto “Crossing”, ideato dalla Comunità di Via Gaggio e ospitato dalla “Casa sul Pozzo” di corso Bergamo 69 a Lecco, cerca di dare una risposta concreta alle esigenze morali, culturali e lavorative, provenienti da un dato di fatto: in Lombardia e a Lecco ormai gli stranieri sono il 10% della popolazione. Grazie ai ricongiungimenti familiari, in un anno la quota di giovani extracomunitari presenti a Lecco è triplicata.Padre Angelo Cupini, responsabile della comunità, spiega: «Si impone un esame di identità. Ci scopriamo fatti di molteplici appartenenze e capiamo che con la nostra tradizione e il nostro passato intratteniamo un rapporto dinamico che muta con il cambiare delle circostanze personali e storiche. Le appartenenze rigide, gli etichettamenti appartengono più all’artificio che alla naturalità dei processi».Ecco perché questo progetto, nato nel 2005, ha come termine il 2015. Coinvolge 60 ragazzi stranieri provenienti da 27 Paesi e circa 40 volontari, la metà dei quali giovani universitari, coetanei degli stranieri. Un progetto che ha impegnato una spesa di 60 mila euro nel 2008, ma che quest’anno li supererà sicuramente. Anche perché i coordinatori del progetto, come Orietta Ripamonti, e gli operatori, come Aurelie Potier, dal 15 giugno al 31 luglio istituiranno percorsi di lavoro estivo con la possibilità di borse lavoro (12 mila euro stanziati) e attività di volontariato presso associazioni del territorio attraverso il Solevol (Centro servizi volontariato) di Lecco ai ragazzi dai 14 ai 15 anni. Ma, soprattutto, laboratori di piccola imprenditorialità, ovvero gruppi di lavoro di giovani che cercheranno di costruire, progettandole, attività gestite dai ragazzi stessi, come la “ciclofficina” installata nel giardino della “Casa sul Pozzo”.Angelo Villa, psicoterapeuta e coordinatore del progetto, ne è entusiasta: «Non esiste la ricetta giusta per favorire l’integrazione, ma questo progetto, nel suo insieme, è un tentativo coraggioso, d’avanguardia, per praticarla. E la “ciclofficina” va in questa direzione in modo pratico». Così quattro ragazzi stranieri – Hassan (Bangladesh), Nourou (Burkina Faso), Gueyemourtlla (Senegal) e Axel (Costa d’Avorio) -, lavorando nella riparazione (e nel noleggio) di bici fianco a fianco all’ex “maestro“ della “Casa della bicicletta” di Belledo, Enrico Valsecchi (conosciuto con il nome d’arte di Gianni Gilardi), cercheranno di interfacciarsi socialmente ed economicamente con la città.L’inaugurazione dell’attività è prevista per il 10 maggio, quando chiunque a Lecco potrà portare la propria bici a riparare alla “Casa sul Pozzo”. Non solo: con il progetto “Crossing” verrà presto messo in rete anche Crossing Ids, ovvero un magazine on line a cadenza trimestrale che è in fase di sperimentazione fra i ragazzi e i volontari. Sarà presentato alla fiera del volontariato “Manifesta” a Osnago, dal 15 maggio.Tutti i laboratori e le attività del progetto, infatti, hanno anche un altro fine: non solo gli stranieri ricevono (in insegnamenti, servizi, aiuto scolastico) dai volontari, ma in minima parte devono anche saper “ridare”. Per questo i volontari danno la disponibilità di 450 ore di lavoro all’anno, ma gli ospiti della Comunità di Via Gaggio devono essere disponibili con i volontari, con le loro competenze e abilità, per almeno 40 ore all’anno. Un granellino di speranza pronto a dare frutti copiosi.