Secondo la Camera di Commercio nel capoluogo e in provincia� 7 richieste su�100 da parte delle aziende sarebbero ingiustificate, motivate, più che da un reale bisogno, dalla paura�del futuro
Cristina CONTI
Redazione
Le aziende abusano della cassa integrazione. È l’allarme lanciato dalla Camera di Commercio di Milano. In un sondaggio sull’uso degli ammortizzatori sociali, millecinquecento imprese denunciano che molti hanno richiesto e ottenuto la cassa senza motivo: le domande ingiustificate dovrebbero arrivare al 7%. «Un fenomeno dovuto più alla paura che alla malafede – spiega Romano Guerinoni, sindacalista Cisl che rappresenta i Confederali nella Giunta della Camera -. L’uscita dal tunnel della crisi non si intravede ancora e nel timore del peggio c’è chi corre ai ripari».
A Milano e provincia ammontano a due milioni le ore di cassa integrazione autorizzate nel mese di marzo. Un dato incoraggiante, se si pensa che tra gennaio e febbraio si sono toccati i tre milioni di ore. «Non c’è dubbio, il fenomeno della richiesta ingiustificata esiste – osserva Giuseppe Truglia, presidente dei dirigenti milanesi di Manageritalia -. Ci sono aziende che forzano la situazione non per bisogno, ma per cautelarsi di fronte a un futuro incerto. La crisi giustifica tutto».
Di fronte a questa drammatica situazione, intanto, anche la Camera di Commercio sta intervenendo con fondi propri. E fornisce garanzie perché si possa anticipare l’assegno di cassa per un valore complessivo di 20 milioni di euro. Insieme alla Provincia sono stati messi a disposizione anche 1,4 milioni di euro per le aziende che stabilizzano i contratti a termine. Con il Comune di Milano, invece, è stato attivato uno sportello per le imprese che hanno bisogno di consulenza.
«Anche noi abbiamo segnalazioni da alcune categorie, in particolare l’industria – dice Onorio Rosati, segretario generale della Camera del Lavoro di Milano -. Non abbiamo però gli elementi di valutazione della crisi che possiede l’imprenditore. Dobbiamo accontentarci delle informazioni che ci vengono date. E se un datore di lavoro assicura che la situazione è grave, è difficile dargli torto». Secondo i sindacati, comunque, il problema potrebbe essere aggirato potenziando strumenti alternativi come i contratti di solidarietà: «Certo, quello che servirebbe oggi è un moderno sistema di ammortizzatori sociali. Purtroppo la riforma è stata rimandata all’infinito», conclude Truglia. Le aziende abusano della cassa integrazione. È l’allarme lanciato dalla Camera di Commercio di Milano. In un sondaggio sull’uso degli ammortizzatori sociali, millecinquecento imprese denunciano che molti hanno richiesto e ottenuto la cassa senza motivo: le domande ingiustificate dovrebbero arrivare al 7%. «Un fenomeno dovuto più alla paura che alla malafede – spiega Romano Guerinoni, sindacalista Cisl che rappresenta i Confederali nella Giunta della Camera -. L’uscita dal tunnel della crisi non si intravede ancora e nel timore del peggio c’è chi corre ai ripari».A Milano e provincia ammontano a due milioni le ore di cassa integrazione autorizzate nel mese di marzo. Un dato incoraggiante, se si pensa che tra gennaio e febbraio si sono toccati i tre milioni di ore. «Non c’è dubbio, il fenomeno della richiesta ingiustificata esiste – osserva Giuseppe Truglia, presidente dei dirigenti milanesi di Manageritalia -. Ci sono aziende che forzano la situazione non per bisogno, ma per cautelarsi di fronte a un futuro incerto. La crisi giustifica tutto».Di fronte a questa drammatica situazione, intanto, anche la Camera di Commercio sta intervenendo con fondi propri. E fornisce garanzie perché si possa anticipare l’assegno di cassa per un valore complessivo di 20 milioni di euro. Insieme alla Provincia sono stati messi a disposizione anche 1,4 milioni di euro per le aziende che stabilizzano i contratti a termine. Con il Comune di Milano, invece, è stato attivato uno sportello per le imprese che hanno bisogno di consulenza.«Anche noi abbiamo segnalazioni da alcune categorie, in particolare l’industria – dice Onorio Rosati, segretario generale della Camera del Lavoro di Milano -. Non abbiamo però gli elementi di valutazione della crisi che possiede l’imprenditore. Dobbiamo accontentarci delle informazioni che ci vengono date. E se un datore di lavoro assicura che la situazione è grave, è difficile dargli torto». Secondo i sindacati, comunque, il problema potrebbe essere aggirato potenziando strumenti alternativi come i contratti di solidarietà: «Certo, quello che servirebbe oggi è un moderno sistema di ammortizzatori sociali. Purtroppo la riforma è stata rimandata all’infinito», conclude Truglia.