Nella classifica annuale del "Sole 24 Ore", realizzata dal Comitato nazionale di valutazione del sistema universitario, il capoluogo lombardo risulta�avanti di molte posizioni�rispetto agli atenei di Roma.

Cristina CONTI
Redazione

E’ il Politecnico di Milano a detenere la palma dell’eccellenza tra le università statali italiane, secondo la classifica annuale del Sole 24 ore, redatta sulla base dei dati 2007-2008 del Comitato Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario – CONVSU. Al 23° posto troviamo la Bicocca e al 33° l’Università degli Studi di via Festa del Perdono. Tra le private, invece, ai primi posti ci sono Bocconi, che detiene il record degli studenti più rapidi in assoluto (solo il 18% dei laureati ha ultimato gli studi in fuoricorso), segue il San Raffaele, al 5° posto la Cattolica e al 9° lo Iulm.
Diversi i parametri considerati. Dalla percentuale di matricole con alto voto alla maturità a quella degli immatricolati da fuori regione, dalle mancate iscrizioni al secondo anno al numero di iscritti che ottengono crediti in 12 mesi. Importanti anche la quantità di laureati in corso e il rapporto tra studenti in corso e docenti di ruolo (calcolando 1 gli ordinari, 0,7 gli associati e 0,5 i ricercatori e correggendo il peso degli immatricolati in base alla dispersione attesa). Hanno giocato un ruolo particolare anche i dati Istat riferiti ai laureati degli anni precedenti, la disponibilità economica per la ricerca scientifica per ogni docente di ruolo e la percentuale di entrate per la ricerca provenienti da enti esterni.
Un record per il capoluogo lombardo, che è avanti di molte posizioni rispetto agli atenei di Roma in entrambe le graduatorie. “Siamo molto soddisfatti. Ma mantenere standard elevati sarà dura. Le nuove regole impongono una riduzione del numero dei docenti. E dovremo rispettarle”, commenta Giulio Ballio, rettore del Politecnico.
A spingere il Politecnico milanese in vetta alla classifica generale non è un singolo primato, ma i pieni voti ottenuti in quasi tutti gli indicatori. Quelli relativi alla ricerca, innanzitutto: la capacità di attrarre finanziamenti esterni, non smentisce la fama dell’ateneo, che tuttavia non si allontana quasi mai dalle prime 10 posizioni nemmeno quando si parla di didattica. Merito anche dei suoi studenti, tra i più puntuali alla laurea (il 36% ottiene nei tempi il titolo di primo livello, contro una media italiana ferma 10 punti sotto), e tra i meno “rinunciatari” (il tasso di abbandoni al primo anno è dell’11%). E’ il Politecnico di Milano a detenere la palma dell’eccellenza tra le università statali italiane, secondo la classifica annuale del Sole 24 ore, redatta sulla base dei dati 2007-2008 del Comitato Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario – CONVSU. Al 23° posto troviamo la Bicocca e al 33° l’Università degli Studi di via Festa del Perdono. Tra le private, invece, ai primi posti ci sono Bocconi, che detiene il record degli studenti più rapidi in assoluto (solo il 18% dei laureati ha ultimato gli studi in fuoricorso), segue il San Raffaele, al 5° posto la Cattolica e al 9° lo Iulm.Diversi i parametri considerati. Dalla percentuale di matricole con alto voto alla maturità a quella degli immatricolati da fuori regione, dalle mancate iscrizioni al secondo anno al numero di iscritti che ottengono crediti in 12 mesi. Importanti anche la quantità di laureati in corso e il rapporto tra studenti in corso e docenti di ruolo (calcolando 1 gli ordinari, 0,7 gli associati e 0,5 i ricercatori e correggendo il peso degli immatricolati in base alla dispersione attesa). Hanno giocato un ruolo particolare anche i dati Istat riferiti ai laureati degli anni precedenti, la disponibilità economica per la ricerca scientifica per ogni docente di ruolo e la percentuale di entrate per la ricerca provenienti da enti esterni.Un record per il capoluogo lombardo, che è avanti di molte posizioni rispetto agli atenei di Roma in entrambe le graduatorie. “Siamo molto soddisfatti. Ma mantenere standard elevati sarà dura. Le nuove regole impongono una riduzione del numero dei docenti. E dovremo rispettarle”, commenta Giulio Ballio, rettore del Politecnico.A spingere il Politecnico milanese in vetta alla classifica generale non è un singolo primato, ma i pieni voti ottenuti in quasi tutti gli indicatori. Quelli relativi alla ricerca, innanzitutto: la capacità di attrarre finanziamenti esterni, non smentisce la fama dell’ateneo, che tuttavia non si allontana quasi mai dalle prime 10 posizioni nemmeno quando si parla di didattica. Merito anche dei suoi studenti, tra i più puntuali alla laurea (il 36% ottiene nei tempi il titolo di primo livello, contro una media italiana ferma 10 punti sotto), e tra i meno “rinunciatari” (il tasso di abbandoni al primo anno è dell’11%).

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