Le caratteristiche e i prossimi appuntamenti del ciclo ideato dalla parrocchia di San Giovanni Battista - � -
Laura RIZZI
Redazione
“Parole di vita per la città” è il progetto culturale a Cesano Boscone, alle porte di Milano. Lo scorso mese di ottobre la parrocchia di San Giovanni Battista ha invitato il professor Luigi Pizzolato, preside della facoltà di Lettere e filosofia presso l’Università Cattolica di Milano, per l’incontro introduttivo dal titolo “L’uomo e la città. Il difficile rapporto dei cristiani con la città terrena”. Il professor Pizzolato ha individuato quattro città esemplari nella Bibbia, richiamando inizialmente il fatto che il cristiano si trova a suo agio in contesti quali per esempio la famiglia, il gruppo, la comunità (contesti antecedenti alla fondazione delle città), dove è forte il senso di appartenenza.
Il rapporto con la città non è immediato: la città infatti è il luogo dell’incontro con i molti e i diversi, dove la propria appartenenza si confronta con quella degli altri. Il libro della Genesi racconta che il primo fondatore di una città fu Caino, il fratricida: egli fonda una città per trovare un senso, perché cacciato da Dio. Ma la Bibbia non condanna la città di Caino: è Dio stesso che dichiara che nessuno dovrà toccare Caino. La città è il luogo del rifugio e del riscatto per coloro che con il proprio lavoro e dotandosi di leggi cercano l’accordo tra i diversi.
La seconda città esemplare nella Bibbia è Babele (Genesi XI), dove gli uomini costruiscono una torre alta sino al cielo «per non disperderci su tutta la Terra»: il peccato di Babele non è la superbia, ma il tentativo di creare una città di uguali, di identici. Dio, confondendo le lingue, porta l’uomo ad andare tra i diversi. Terzo esempio di città nella Bibbia è Babilonia, che gioca la propria identità intorno al potere e tende a soffocare il riferimento al sacro. E infine Gerusalemme, la città santa. “Parole di vita per la città” è il progetto culturale a Cesano Boscone, alle porte di Milano. Lo scorso mese di ottobre la parrocchia di San Giovanni Battista ha invitato il professor Luigi Pizzolato, preside della facoltà di Lettere e filosofia presso l’Università Cattolica di Milano, per l’incontro introduttivo dal titolo “L’uomo e la città. Il difficile rapporto dei cristiani con la città terrena”. Il professor Pizzolato ha individuato quattro città esemplari nella Bibbia, richiamando inizialmente il fatto che il cristiano si trova a suo agio in contesti quali per esempio la famiglia, il gruppo, la comunità (contesti antecedenti alla fondazione delle città), dove è forte il senso di appartenenza.Il rapporto con la città non è immediato: la città infatti è il luogo dell’incontro con i molti e i diversi, dove la propria appartenenza si confronta con quella degli altri. Il libro della Genesi racconta che il primo fondatore di una città fu Caino, il fratricida: egli fonda una città per trovare un senso, perché cacciato da Dio. Ma la Bibbia non condanna la città di Caino: è Dio stesso che dichiara che nessuno dovrà toccare Caino. La città è il luogo del rifugio e del riscatto per coloro che con il proprio lavoro e dotandosi di leggi cercano l’accordo tra i diversi.La seconda città esemplare nella Bibbia è Babele (Genesi XI), dove gli uomini costruiscono una torre alta sino al cielo «per non disperderci su tutta la Terra»: il peccato di Babele non è la superbia, ma il tentativo di creare una città di uguali, di identici. Dio, confondendo le lingue, porta l’uomo ad andare tra i diversi. Terzo esempio di città nella Bibbia è Babilonia, che gioca la propria identità intorno al potere e tende a soffocare il riferimento al sacro. E infine Gerusalemme, la città santa. La provocazione di Montini Il progetto culturale interpella la realtà che viviamo oggi e accoglie la provocazione del cardinale Giovanni Battista Montini, futuro Paolo VI, che nella seconda metà del secolo scorso si poneva alcuni interrogativi: cosa c’è di Dio in officina, allo stadio, nelle case popolari, nelle scuole? Si riesce ancora nella città a vivere di Dio chiamandolo Padre? Parafrasando, potremmo chiederci: la fede è un fatto esclusivamente personale? O è diventata un fatto etnico? Chiamare Dio Padre, significa ancora farlo entrare nella vita?L’ideazione del progetto risale al mese di giugno 2008, presente monsignor Franco Agnesi, parroco di San Giovanni Battista fino al mese di settembre. Il nuovo parroco, don Luigi Caldera, ha sostenuto e portato avanti il progetto insieme con il Consiglio pastorale e la Commissione cultura (Salvatore Indino, presidente del Centro culturale “Città viva”; Fabio Bressan, curatore della rassegna di cineforum presso il Cinema Teatro Cristallo di Cesano Boscone; Riccardo Doni, direttore artistico dell’Associazione Musica Laudantes; Giancarlo Ballarini e chi scrive, coordinatori per l’organizzazione e la promozione del progetto).Tre gli appuntamenti previsti, tre i canali comunicativi: il cinema, la musica e la conferenza. Il film Mary, lo scorso 6 febbraio, ha consentito di cogliere con immediatezza il ritratto di due città emblematiche di oggi: New York e Gerusalemme. Il concerto musicale di sabato 28 marzo, alle 21, presso la chiesa di San Giovanni Battista, propone un “dialogo” tra il coro che intona alcuni salmi e le pietre sonore di Pietro Pirelli, che liberano timbri e suoni imprigionati nelle pietre stesse, con un forte richiamo alle pietre con cui erano costruite le città della Bibbia. L’intervento di monsignor Franco Giulio Brambilla si svolgerà entro la cornice di un salotto culturale, sabato 4 aprile alle 16, presso la Sala Carrozze di Villa Marazzi, con la possibilità di un dibattito pubblico.