Rischiano di morire per strada per l'ondata di gelo: potenziata l'assistenza. Boom della solidarietà privata: in aumento l'offerta di coperte, vestiti e generi alimentari


Redazione

08/01/2009

Dopo la morte del “signor Franco” (clochard molto conosciuto nella zona della Centrale, deceduto per infarto in stazione il giorno dell’Epifania tra l’indifferenza dei passanti) e l’allarme di Magda Baietta, presidente della fondazione Ronda della Carità («non ci aspettavamo questa nevicata e ci sono 5-6 persone che rischiano di morire di freddo per strada; bisogna metterli al riparo»), il Comune di Milano ha potenziato l’assistenza alle persone senza fissa dimora.

Dopo una riunione svoltasi ieri a Palazzo Marino tra l’assessore comunale alle Politiche sociali Mariolina Moioli e i rappresentanti delle associazioni impegnate in questo ambito, sono stati distribuiti un centinaio di sacchi a pelo e sono stati messi a disposizione 90 posti-letto supplementari tra il dormitorio pubblico e quello dei Fratelli di San Francesco.

Anche i volontari dell’assistenza hanno potenziato i loro sforzi. «La Croce Rossa ha raddoppiato il numero di mezzi che scendono per le strade», ha spiegato Marco Tozzi, responsabile delle unità di strada. Per un totale di 10-15 volontari a sera: «Grazie a questo sforzo supplementare possiamo coprire ogni sera anche quelle zone dove, solitamente, noi e le altre unità di strada passiamo solo tre-quattro volte a settimana», ha aggiunto Tozzi. La Cri provinciale ha inoltre messo in preallarme la Divisione emergenze: fuoristrada e personale della protezione civile per integrare le forze già in campo.

Continua anche l’attività di distribuzione di coperte, vestiti e generi alimentari ai senzatetto. La generosità dei milanesi pare aver avuto un sussulto: da ll’inizio del 2009 sono state più di mille le persone che hanno contattato i City Angels per far avere loro materiale da distribuire a chi vive in strada. «Dalla vigilia di Natale a oggi, e soprattutto negli ultimi giorni, c’è stato un boom di offerte di aiuto – conferma Mario Furlan, fondatore dell’associazione -. In 15 anni di attività non ci era mai capitato un simile sussulto di solidarietà. È questa la Milano con il cuore in mano che amiamo».

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