Secondo il decimo rapporto Inail per la nostra Regione gli infortuni professionali sono calati del 4 % rispetto al 2007 -
di Cristina CONTI
Redazione
Sono stati 149.506 gli incidenti sul lavoro che si sono registrati in Lombardia nel 2008. Il 4 per cento in meno rispetto al 2007. A dirlo sono i dati presentati nel decimo rapporto regionale presentato dall’Inail. «Nel corso del 2009 in Lombardia si sono stipulati 120 accordi che riguardano percorsi formativi, informativi e incentivi economici, per piccole e medie aziende, per incentivare e migliorare la sicurezza», ha spiegato Francesco Barela, direttore di Inail Lombardia.
Non solo iniziative private, ma anche veri e propri progetti che hanno visto l’accordo anche con la Regione e altre istituzioni del territorio. Primo tra tutti un accordo con l’Università degli Studi Bicocca per il monitoraggio sulla sicurezza dell’attività estrattiva in Vamalenco. Molte poi le convenzioni stipulate con le province e che hanno interessato Bergamo, Cremona, Brescia, Pavia e Monza, per la messa a norma dei cantieri.
Molte anche le realtà che hanno deciso di dotarsi di misure di sicurezza anche per partecipare a gare di appalto europee, e allargare così nella crisi economica la propria competività, o soltanto per vedere diminuito il costo dell’assicurazione fino al 35 per cento. «La riduzione degli infortuni osservata tra il 2007 e il 2008 ha riguardato tutte le province a eccezione di quella di Lodi, che ha avuto un incremento del 2,6 per cento. E ha avuto cali più sostenuti nelle province di Sondrio e di Mantova, che hanno avuto rispettivamente una diminuzione dell’11,2 per cento e del 10,8 per cento degli infortuni», ha aggiunto Barela.
Nel 2008, in tutto il territorio regionale, c’è stato un incremento dell’1,1 per cento degli occupati. Nello stesso periodo ci sono state 3.509 ispezioni che hanno portato alla luce ben 2.817 aziende fuori norma e 16.211 lavoratori irregolari per un totale di 480 mila euro di retribuzioni omesse. Le denunce pervenute all’Inail sono state 3 mila. «Possiamo attribuire questo incremento all’emersione del fenomeno degli incidenti sul lavoro piuttosto che a un peggioramento della salubrità degli ambienti in cui si svolgono le attività produttive», ha precisato Barela. E proprio su questo tema si concentrerà nei prossimi mesi l’azione dell’Istituto, favorendo la diffusione delle norme di sicurezza tra i lavoratori immigrati e facendo maggiore attenzione anche alle malattie professionali. Sono stati 149.506 gli incidenti sul lavoro che si sono registrati in Lombardia nel 2008. Il 4 per cento in meno rispetto al 2007. A dirlo sono i dati presentati nel decimo rapporto regionale presentato dall’Inail. «Nel corso del 2009 in Lombardia si sono stipulati 120 accordi che riguardano percorsi formativi, informativi e incentivi economici, per piccole e medie aziende, per incentivare e migliorare la sicurezza», ha spiegato Francesco Barela, direttore di Inail Lombardia.Non solo iniziative private, ma anche veri e propri progetti che hanno visto l’accordo anche con la Regione e altre istituzioni del territorio. Primo tra tutti un accordo con l’Università degli Studi Bicocca per il monitoraggio sulla sicurezza dell’attività estrattiva in Vamalenco. Molte poi le convenzioni stipulate con le province e che hanno interessato Bergamo, Cremona, Brescia, Pavia e Monza, per la messa a norma dei cantieri.Molte anche le realtà che hanno deciso di dotarsi di misure di sicurezza anche per partecipare a gare di appalto europee, e allargare così nella crisi economica la propria competività, o soltanto per vedere diminuito il costo dell’assicurazione fino al 35 per cento. «La riduzione degli infortuni osservata tra il 2007 e il 2008 ha riguardato tutte le province a eccezione di quella di Lodi, che ha avuto un incremento del 2,6 per cento. E ha avuto cali più sostenuti nelle province di Sondrio e di Mantova, che hanno avuto rispettivamente una diminuzione dell’11,2 per cento e del 10,8 per cento degli infortuni», ha aggiunto Barela. Nel 2008, in tutto il territorio regionale, c’è stato un incremento dell’1,1 per cento degli occupati. Nello stesso periodo ci sono state 3.509 ispezioni che hanno portato alla luce ben 2.817 aziende fuori norma e 16.211 lavoratori irregolari per un totale di 480 mila euro di retribuzioni omesse. Le denunce pervenute all’Inail sono state 3 mila. «Possiamo attribuire questo incremento all’emersione del fenomeno degli incidenti sul lavoro piuttosto che a un peggioramento della salubrità degli ambienti in cui si svolgono le attività produttive», ha precisato Barela. E proprio su questo tema si concentrerà nei prossimi mesi l’azione dell’Istituto, favorendo la diffusione delle norme di sicurezza tra i lavoratori immigrati e facendo maggiore attenzione anche alle malattie professionali.