Il progetto "Crossing" proposto agli adolescenti dalla comunità di via Gaggio. Un laboratorio sull'esperienza dell'apostolo e un altro sulla cittadinanza attiva. Prossimo incontro il 27 febbraio
Marcello VILLANI
Redazione
La comunità di via Gaggio con la sua “Casa sul Pozzo” di corso Bergamo 69 a Lecco, retta da padre Angelo Cupini, è uno dei pochi, se non l’unico, vero laboratorio culturale, politico e religioso del capoluogo manzoniano. Un work in progress proiettato costantemente sul futuro. Con poca, o nessuna, voglia di fare discorsi sterili o strumentali sul passato. Attraverso il progetto “Crossing” ogni giorno una cinquantina di adolescenti italiani e di tutto il mondo si incontrano e si confrontano in questa comunità. Dalle loro domande, dai loro stimoli, padre Angelo e i suoi collaboratori sono riusciti a produrre un calendario di incontri e di proposte che da inizio anno non fa passare giorno senza un input culturale, politico, religioso.
«La domanda che ci siamo posti – riflette Cupini – è politica, culturale ma soprattutto profondamente cristiana: “Sappiamo stare al mondo?”. È il quesito cardine del 2009 per la nostra comunità. Così abbiamo voluto offrirci un’esperienza seria di condivisione. Conviviamo ogni giorno con una cinquantina di adolescenti di tutti i Paesi del mondo, nel progetto “Crossing” e loro ci stimolano a pensare al futuro. Loro sono una responsabilità collettiva che non possiamo ignorare. Sono il polso della situazione, le domande nascono da loro. Ci interroghiamo su di esse…». La comunità di via Gaggio con la sua “Casa sul Pozzo” di corso Bergamo 69 a Lecco, retta da padre Angelo Cupini, è uno dei pochi, se non l’unico, vero laboratorio culturale, politico e religioso del capoluogo manzoniano. Un work in progress proiettato costantemente sul futuro. Con poca, o nessuna, voglia di fare discorsi sterili o strumentali sul passato. Attraverso il progetto “Crossing” ogni giorno una cinquantina di adolescenti italiani e di tutto il mondo si incontrano e si confrontano in questa comunità. Dalle loro domande, dai loro stimoli, padre Angelo e i suoi collaboratori sono riusciti a produrre un calendario di incontri e di proposte che da inizio anno non fa passare giorno senza un input culturale, politico, religioso.«La domanda che ci siamo posti – riflette Cupini – è politica, culturale ma soprattutto profondamente cristiana: “Sappiamo stare al mondo?”. È il quesito cardine del 2009 per la nostra comunità. Così abbiamo voluto offrirci un’esperienza seria di condivisione. Conviviamo ogni giorno con una cinquantina di adolescenti di tutti i Paesi del mondo, nel progetto “Crossing” e loro ci stimolano a pensare al futuro. Loro sono una responsabilità collettiva che non possiamo ignorare. Sono il polso della situazione, le domande nascono da loro. Ci interroghiamo su di esse…». Risposte e domande Le prime risposte sono, in realtà, altre domande: cinque serate laboratorio sull’esperienza di San Paolo e un laboratorio di cittadinanza attiva. «Sono due discorsi che si intersecano, anche se apparentemente sembrerebbero paralleli. Il primo laboratorio, su Paolo, si chiede quale itinerario la parola ci offra e, presa la biografia di Paolo, attraverso le sue lettere, ci interroghiamo su come possa interfacciarsi con la biografia personale di ognuno dei partecipanti al laboratorio. Una biografia dei Gentili di Paolo, della storia di Gerusalemme di Paolo, ma anche della nostra storia personale. A confronto». Poi c’è la politica intesa come cittadinanza attiva: «Abbiamo preso spunto dal concetto di “sonno dei normali” di Mancini, che ci ha colpito: il clima generale è di assopimento dietro le questioni e non ci rendiamo conto o non diamo forza e vita a questo processo di trasformazione epocale che stiamo vivendo quasi inconsapevolmente. Una questione che ci ha mosso e che ci ha fatto aprire due itinerari: il primo su Paolo ha già coinvolto 40 giovani adulti; il secondo, partito venerdì scorso, prevede una partecipazione quanto mai varia. Per i tanti argomenti trattati abbiamo scelto dei “mediatori”. Venerdì scorso abbiamo parlato con Virginio Brivio, presidente della Provincia, su quali siano le difficoltà specifiche di costruire una politica del territorio a Lecco. Con Massimo Campedelli, sociologo di Mantova, il 27 febbraio, parleremo di volontariato ma anche di diritti di cittadinanza». Si andrà anche su temi molto pratici: «Il 6 marzo parleremo di lavoro, il 13 marzo ospiteremo una mediazione teatrale sul testo “Decrescere per il futuro”. Il 20 marzo concluderemo con lo psicoterapeuta Angelo Villa e con un dialogo sulle identità in trasformazione».