Nel Legnanese decolla un progetto per sostenere quei nuclei divenuti precari a causa di difficoltà economiche. Non solo sussidi, ma una vera e propria rete di mutuo aiuto
Saverio CLEMENTI
Redazione
“Famiglie insieme contro la crisi” è il nome di un progetto che sta per decollare in questi giorni a San Vittore Olona, promosso dall’associazione onlus “Una Casa per Pollicino”, da anni attiva nel Legnanese. «L’obiettivo – spiega Alberto Fedeli, uno dei promotori – è di sostenere le famiglie che in questo periodo di crisi rischiano di entrare o sono entrate in una situazione di precarietà o povertà economica e che ne possono uscire se opportunamente aiutate. Si vuole garantire la “familiarità” degli interventi non limitandosi ad aiuti e sussidi economici, ma affiancando queste famiglie ad altre di appoggio in una rete di mutuo aiuto».
L’iniziativa fa esplicito riferimento all’invito rivolto dal cardinale Tettamanzi ad «aprire le porte di casa» per accogliere altre famiglie, aprendosi a una dinamica di reciprocità, amicizia e sostegno, creando così reti informali e spontanee di aiuti.
Il progetto, approvato e sostenuto dalla Regione Lombardia, si traduce in una serie di attività. Si parte con il rilancio di una rete di mutuo aiuto familiare, denominata “Se chiedo sto meglioÏ, a cui ci si potrà rivolgere per chiedere e offrire interventi legati alla vita domestica: servizio di trasporto e accudimento temporaneo dei bambini; piccoli lavori casalinghi e di riparazione; consulenze di orientamento sociale, legale, amministrativo e bancario; scambio di beni di uso e di utilità comuni, come corredi e attrezzature per la prima infanzia.
Due saranno le iniziative pratiche di sostegno: il contributo solidale e i gruppi di acquisto. Il primo è una forma di gratuito microcredito. «Il principio – continua Fedeli – è quello di una comunità che sostiene chi si trova in condizioni di difficoltà temporanea e che, nella pari dignità, richiede poi la restituzione delle risorse per metterle a disposizione di altre famiglie». Si potranno ottenere prestiti fino a 500 euro attingendo da un fondo iniziale di 6 mila euro, costituto grazie a un contributo diocesano.
Sarà possibile richiederlo non bussando a un anonimo sportello, ma solo dopo un colloquio. Grazie al Gruppo d’acquisto le famiglie potranno invece rivolgersi a esercenti e produttori convenzionati per avere generi alimentari e beni di uso comune a prezzi scontati. Saranno anche messi a disposizione di chi è in difficoltà economica dei buoni acquisto.
È prevista la creazione di una newsletter per far circolare informazioni relative a sconti e benefici di particolare interesse. Non mancheranno, sul versante più strettamente educativo, consulenze di orientamento pedagogico e psicologico, incontri di formazione per genitori di bimbi fino a 6 anni di età e un gruppo di aiuto per neomamme e neopapà.
«Il buon esito del progetto – conclude Fedeli – è lasciato alle famiglie stesse che sapranno coinvolgersi. Non si chiedono impegni ulteriori da aggiungere a quelli già gravosi di natura familiare, ma di porsi in rete con altre coppie, rendendosi semplicemente disponibili a vivere il proprio essere famiglia accanto ad altre famiglie nella solidarietà reciproca».
Sono state coinvolte alcune realtà presenti sul territorio: parrocchia di San Vittore Olona, Conferenza san Vincenzo de Paoli, Caritas decanale, Spazio famiglia dell’Azione cattolica ambrosiana, Distretto decanale del Fondo famiglia-lavoro, Consultorio decanale, Agesci e associazioni di volontariato quali, tra gli altri, Anfass e “Cielo e Terra”. “Famiglie insieme contro la crisi” è il nome di un progetto che sta per decollare in questi giorni a San Vittore Olona, promosso dall’associazione onlus “Una Casa per Pollicino”, da anni attiva nel Legnanese. «L’obiettivo – spiega Alberto Fedeli, uno dei promotori – è di sostenere le famiglie che in questo periodo di crisi rischiano di entrare o sono entrate in una situazione di precarietà o povertà economica e che ne possono uscire se opportunamente aiutate. Si vuole garantire la “familiarità” degli interventi non limitandosi ad aiuti e sussidi economici, ma affiancando queste famiglie ad altre di appoggio in una rete di mutuo aiuto».L’iniziativa fa esplicito riferimento all’invito rivolto dal cardinale Tettamanzi ad «aprire le porte di casa» per accogliere altre famiglie, aprendosi a una dinamica di reciprocità, amicizia e sostegno, creando così reti informali e spontanee di aiuti.Il progetto, approvato e sostenuto dalla Regione Lombardia, si traduce in una serie di attività. Si parte con il rilancio di una rete di mutuo aiuto familiare, denominata “Se chiedo sto meglioÏ, a cui ci si potrà rivolgere per chiedere e offrire interventi legati alla vita domestica: servizio di trasporto e accudimento temporaneo dei bambini; piccoli lavori casalinghi e di riparazione; consulenze di orientamento sociale, legale, amministrativo e bancario; scambio di beni di uso e di utilità comuni, come corredi e attrezzature per la prima infanzia.Due saranno le iniziative pratiche di sostegno: il contributo solidale e i gruppi di acquisto. Il primo è una forma di gratuito microcredito. «Il principio – continua Fedeli – è quello di una comunità che sostiene chi si trova in condizioni di difficoltà temporanea e che, nella pari dignità, richiede poi la restituzione delle risorse per metterle a disposizione di altre famiglie». Si potranno ottenere prestiti fino a 500 euro attingendo da un fondo iniziale di 6 mila euro, costituto grazie a un contributo diocesano.Sarà possibile richiederlo non bussando a un anonimo sportello, ma solo dopo un colloquio. Grazie al Gruppo d’acquisto le famiglie potranno invece rivolgersi a esercenti e produttori convenzionati per avere generi alimentari e beni di uso comune a prezzi scontati. Saranno anche messi a disposizione di chi è in difficoltà economica dei buoni acquisto.È prevista la creazione di una newsletter per far circolare informazioni relative a sconti e benefici di particolare interesse. Non mancheranno, sul versante più strettamente educativo, consulenze di orientamento pedagogico e psicologico, incontri di formazione per genitori di bimbi fino a 6 anni di età e un gruppo di aiuto per neomamme e neopapà.«Il buon esito del progetto – conclude Fedeli – è lasciato alle famiglie stesse che sapranno coinvolgersi. Non si chiedono impegni ulteriori da aggiungere a quelli già gravosi di natura familiare, ma di porsi in rete con altre coppie, rendendosi semplicemente disponibili a vivere il proprio essere famiglia accanto ad altre famiglie nella solidarietà reciproca».Sono state coinvolte alcune realtà presenti sul territorio: parrocchia di San Vittore Olona, Conferenza san Vincenzo de Paoli, Caritas decanale, Spazio famiglia dell’Azione cattolica ambrosiana, Distretto decanale del Fondo famiglia-lavoro, Consultorio decanale, Agesci e associazioni di volontariato quali, tra gli altri, Anfass e “Cielo e Terra”.