È uno dei provvedimenti studiati per venire incontro a cittadini e famiglie in difficoltà a causa della crisi. Ma i fondi scarseggiano e per garantire gli aiuti sono in arrivo "tagli" al capitolo riservato alla cultura
Cristina CONTI
Redazione
Un aiuto concreto per chi perde il lavoro. Un’iniziativa per venire incontro ai cittadini nella grave situazione economica degli ultimi mesi. Il Comune di Milano scende in campo per contrastare la crisi a favore delle famiglie e dei disoccupati. Nonostante i tagli alla spesa, nel prossimo bilancio comunale non ci saranno variazioni per gli importi destinati alle politiche sociali. E tra i progetti in cantiere c’è un Fondo per aiutare chi ha perso il lavoro. «Saranno a disposizione dei cittadini in difficoltà tre milioni di euro da destinare al pagamento delle rate del mutuo – annuncia Giacomo Beretta, assessore al Bilancio di Palazzo Marino -. Sei mesi a fondo perduto e altri sei sotto forma di prestito agevolato».
Ma non sarà facile. Alle casse comunali mancano ben trenta milioni di euro, per garantire servizi essenziali come mezzi pubblici, sicurezza e assistenza sociale. «Sono tante le cause di questa difficile situazione – spiega l’assessore -: la caduta del mercato immobiliare e i conseguenti minori introiti da oneri di urbanizzazione; e poi le difficoltà del settore pubblicitario che si traducono in minor gettito. I soldi che destineremo alle politiche sociali non subiranno variazioni. Così come quelli per i trasporti, per la sicurezza e per tutti gli altri settori che hanno a che fare con la qualità della vita dei cittadini».
Così, per poter venire incontro a chi si trova in gravi difficoltà economiche, si dovrà rinunciare all’intrattenimento. Secondo il Comune, nel prossimo anno i tagli nel settore della cultura potrebbero aggirarsi intorno al 10-15%: stop, dunque, a notti bianche, festival e kermesse.
Invariata rimarrà, comunque, la programmazione della Scala. Diminuirà, invece, l’attività dei sedici teatri convenzionati che beneficiano di finanziamenti comunali. Spese dimezzate anche per festival importanti come il Mi-To, l’appuntamento di settembre dedicato alla musica classica. «Questi interventi sono necessari per migliorare la qualità della spesa pubblica. In tre anni abbiamo limato le uscite di diciassette milioni – conclude Beretta -. Con la crisi i soldi nelle casse comunali sono sempre meno ed è giusto dare una mano a chi si trova in maggiore difficoltà: come chi ha perso il lavoro, ha un mutuo da pagare e una famiglia da mantenere». Un aiuto concreto per chi perde il lavoro. Un’iniziativa per venire incontro ai cittadini nella grave situazione economica degli ultimi mesi. Il Comune di Milano scende in campo per contrastare la crisi a favore delle famiglie e dei disoccupati. Nonostante i tagli alla spesa, nel prossimo bilancio comunale non ci saranno variazioni per gli importi destinati alle politiche sociali. E tra i progetti in cantiere c’è un Fondo per aiutare chi ha perso il lavoro. «Saranno a disposizione dei cittadini in difficoltà tre milioni di euro da destinare al pagamento delle rate del mutuo – annuncia Giacomo Beretta, assessore al Bilancio di Palazzo Marino -. Sei mesi a fondo perduto e altri sei sotto forma di prestito agevolato».Ma non sarà facile. Alle casse comunali mancano ben trenta milioni di euro, per garantire servizi essenziali come mezzi pubblici, sicurezza e assistenza sociale. «Sono tante le cause di questa difficile situazione – spiega l’assessore -: la caduta del mercato immobiliare e i conseguenti minori introiti da oneri di urbanizzazione; e poi le difficoltà del settore pubblicitario che si traducono in minor gettito. I soldi che destineremo alle politiche sociali non subiranno variazioni. Così come quelli per i trasporti, per la sicurezza e per tutti gli altri settori che hanno a che fare con la qualità della vita dei cittadini».Così, per poter venire incontro a chi si trova in gravi difficoltà economiche, si dovrà rinunciare all’intrattenimento. Secondo il Comune, nel prossimo anno i tagli nel settore della cultura potrebbero aggirarsi intorno al 10-15%: stop, dunque, a notti bianche, festival e kermesse.Invariata rimarrà, comunque, la programmazione della Scala. Diminuirà, invece, l’attività dei sedici teatri convenzionati che beneficiano di finanziamenti comunali. Spese dimezzate anche per festival importanti come il Mi-To, l’appuntamento di settembre dedicato alla musica classica. «Questi interventi sono necessari per migliorare la qualità della spesa pubblica. In tre anni abbiamo limato le uscite di diciassette milioni – conclude Beretta -. Con la crisi i soldi nelle casse comunali sono sempre meno ed è giusto dare una mano a chi si trova in maggiore difficoltà: come chi ha perso il lavoro, ha un mutuo da pagare e una famiglia da mantenere».