Il decano non nega i problemi,�tuttavia�critica� «una descrizione esasperata della situazione». Nessuna esclusione, anzi si opera sul fronte scolastico, sportivo ed educativo per�aiutare i ragazzi in difficoltà
Filippo MAGNI
Redazione
Bande di tredicenni stringono sotto assedio gli oratori del Giambellino: all’ordine del giorno risse, scippi, minacce, furti, violenze ai danni dei ragazzi più piccoli. E i preti non possono fare altro che cacciarli fuori dai cancelli. È questo lo scenario delineato da alcuni articoli apparsi sulla stampa nazionale. Descrivono il quartiere della zona sud ovest di Milano come un luogo di «preti che non sanno più come gestire l’emergenza» e di mamme che, data la situazione, «ci pensano due volte a portare i figli a giocare» in oratorio.
«È un’analisi che non condividiamo», commenta il decano della zona e parroco di San Leonardo Murialdo, padre Guglielmo Cestonaro. «Ci sembra che quanto espresso dalla stampa sia una descrizione esasperata della situazione», prosegue.
Il decano non intende negare i problemi presenti nel quartiere, anzi dichiara di conoscere «le difficoltà, che esplodono spesso nei gruppi più che nei singoli». Ma i sacerdoti sono tutt’altro che inermi; anzi, le idee in decanato non mancano e non vanno nella direzione di escludere dalla vita oratoriana i ragazzi più problematici. In particolare, spiega il sacerdote, «si è attivata una rete di collaborazione sia con le scuole, sia con le cooperative educative del privato sociale del territorio». Allo scopo di approfondire le problematicità di alcuni giovani e accompagnarli: «Le comunità parrocchiali – spiega padre Cestonaro – si sono attrezzate con volontari e iniziative per rispondere al disagio di questi ragazzi, che spesso hanno famiglie in difficoltà».
Scuola, sport ed educazione. Queste le aree di intervento, per far sentire a questi ragazzi che la comunità cristiana è loro vicina, e che l’oratorio rimane un luogo accogliente. «In tutte le parrocchie del decanato – conclude padre Cestonaro – sono organizzate iniziative di sostegno scolastico, attività sportive con particolare attenzione a questi ragazzi, e si è progettato un percorso educativo per i genitori di adolescenti in collaborazione con il consultorio famigliare decanale e con esperti dell’Università Cattolica».
Ulteriori approfondimenti sul numero di domenica 29 marzo di Milano Sette, inserto di Avvenire Bande di tredicenni stringono sotto assedio gli oratori del Giambellino: all’ordine del giorno risse, scippi, minacce, furti, violenze ai danni dei ragazzi più piccoli. E i preti non possono fare altro che cacciarli fuori dai cancelli. È questo lo scenario delineato da alcuni articoli apparsi sulla stampa nazionale. Descrivono il quartiere della zona sud ovest di Milano come un luogo di «preti che non sanno più come gestire l’emergenza» e di mamme che, data la situazione, «ci pensano due volte a portare i figli a giocare» in oratorio.«È un’analisi che non condividiamo», commenta il decano della zona e parroco di San Leonardo Murialdo, padre Guglielmo Cestonaro. «Ci sembra che quanto espresso dalla stampa sia una descrizione esasperata della situazione», prosegue.Il decano non intende negare i problemi presenti nel quartiere, anzi dichiara di conoscere «le difficoltà, che esplodono spesso nei gruppi più che nei singoli». Ma i sacerdoti sono tutt’altro che inermi; anzi, le idee in decanato non mancano e non vanno nella direzione di escludere dalla vita oratoriana i ragazzi più problematici. In particolare, spiega il sacerdote, «si è attivata una rete di collaborazione sia con le scuole, sia con le cooperative educative del privato sociale del territorio». Allo scopo di approfondire le problematicità di alcuni giovani e accompagnarli: «Le comunità parrocchiali – spiega padre Cestonaro – si sono attrezzate con volontari e iniziative per rispondere al disagio di questi ragazzi, che spesso hanno famiglie in difficoltà».Scuola, sport ed educazione. Queste le aree di intervento, per far sentire a questi ragazzi che la comunità cristiana è loro vicina, e che l’oratorio rimane un luogo accogliente. «In tutte le parrocchie del decanato – conclude padre Cestonaro – sono organizzate iniziative di sostegno scolastico, attività sportive con particolare attenzione a questi ragazzi, e si è progettato un percorso educativo per i genitori di adolescenti in collaborazione con il consultorio famigliare decanale e con esperti dell’Università Cattolica».Ulteriori approfondimenti sul numero di domenica 29 marzo di Milano Sette, inserto di Avvenire