Lunedì 30 gennaio, alle 18, alla Stazione Centrale, la commemorazione promossa dalla Comunità di Sant’Egidio. Diretta Fb e YouTube
Lunedì 30 gennaio, alle 18, alla Stazione Centrale di Milano, la Comunità di Sant’Egidio invita a fare memoria di tutti coloro che furono deportati il 30 gennaio 1944 e nei mesi successivi. La Senatrice a vita Liliana Segre, partita per Auschwitz dalla Stazione Centrale a tredici anni il 30 gennaio 1944 e sopravvissuta, porterà la sua testimonianza (vedi qui la locandina).
Il programma
Interverrà Gherardo Colombo, già magistrato e autore, con Liliana Segre, del libro La sola colpa di essere nati. Interverranno inoltre Rav Alfonso Arbib (Rabbino Capo di Milano), Roberto Jarach (Presidente della Fondazione Memoriale della Shoah di Milano), Walker Meghnagi (Presidente della Comunità Ebraica di Milano) ed Elisa Giunipero (Sant’Egidio). Per affermare il rifiuto dell’indifferenza verso le tragedie attuali, si ascolterà la testimonianza di un rifugiato dall’Afghanistan, scappato dai talebani grazie ai corridoi umanitari di Sant’Egidio, ora studente universitario a Milano. Una rappresentante dei Giovani per la Pace, movimento giovanile di Sant’Egidio, leggerà alcuni brani sul valore della memoria. Le note del musicista rom Jovica Jovic ricorderanno lo sterminio dei rom e dei sinti. Un coro di studenti del Liceo Carducci di Milano accompagnerà la commemorazione con canti e musiche. Diversi giovani milanesi ascolteranno l’evento in presenza al Memoriale della Shoah, per testimoniare il loro impegno alla «responsabilità della memoria». L’evento sarà anche trasmesso in diretta streaming su Facebook e YouTube.
La commemorazione giunge quest’anno alla sua ventisettesima edizione da quando – il 30 gennaio 1997 – la Comunità di Sant’Egidio e la Comunità Ebraica, insieme con Liliana Segre, e poi negli anni anche con Nedo Fiano e Goti Bauer, si ritrovarono per fare memoria della deportazione nel luogo da cui partirono i convogli per i campi di sterminio che allora era un umido e buio sotterraneo; da quel ricordo, ripetuto ogni anno, è nata l’idea del Memoriale della Shoah.
L’indifferenza e il ricordo
All’ingresso del Memoriale, Liliana Segre ha voluto scritto a caratteri cubitali la parola «Indifferenza» per ricordare l’indifferenza dei milanesi di allora di fronte a quanto accadeva sotto i loro occhi e per richiamare con quel monito la responsabilità di ciascuno nel presente. Il ricordo dell’abisso di Auschwitz non appartiene infatti solo al passato, costituisce al contrario un monito ineludibile: nel momento in cui vanno scomparendo i testimoni di quella immensa tragedia è un dovere di tutti raccogliere la loro memoria e trasmetterla alle future generazioni. In un momento in cui l’affermazione di movimenti nazionalisti e xenofobi suscita allarme in diversi Paesi, la memoria della deportazione richiama tutti a una maggiore vigilanza di fronte alla crescita dei pregiudizi antisemiti e razzisti.