La difficile ricostruzione di una speranza e i facili abbagli delle illusioni al centro del XXXV incontro di studi, a cui interverranno l'ambasciatore Armando Sanguini e il filosofo Massimo Cacciari
Si terrà mercoledì 10 ottobre dalle 17.15 alle 19.30 nell’Auditorium Clerici (via della Signora 3, Milano), il XXXV Incontro di Studi delle Acli Milanesi, che quest’anno metterà al centro del tradizionale momento di formazione «L’Europa dei popoli e del populismo».
Il seminario, che vedrà la partecipazione dell’ambasciatore e esperto di politica internazionale Armando Sanguini e del filosofo Massimo Cacciari, vuole approfondire i temi legati al periodo delicatissimo che l’Italia e l’Europa stanno attraversando: «Il “pragmatico sogno europeo” che ha allontanato per oltre settant’anni le guerre all’interno dei confini sempre più larghi dell’Unione – spiega il presidente delle Acli Milanesi Paolo Petracca – è oggi messo in discussione da fatti e parole che devono interrogarci. Il proliferare di aree di crisi e di guerre fratricide attorno ai confini della Ue, la Brexit, il profondo malessere che attraversa gli strati più vulnerati e vulnerabili della popolazione e l’aumentare della sfiducia verso le istituzioni, l’avversione nei confronti delle classi dirigenti accusate di non essere capaci di rispondere ai bisogni dei cittadini, il ritorno dilagante di fascismi e nazismi che sono ben più di malinconiche rievocazioni, il crescere della xenofobia oramai manifestata apertamente, l’aggravarsi dei problemi nelle periferie e il sorgere di focolai di terrore e di violenza proprio nei luoghi più difficili delle nostre metropoli, sono tutti segnali evidenti e conclamati di pericolo che dobbiamo saper riconoscere come tali».
In un momento in cui valori come la solidarietà, la tutela delle libertà, lo stato di diritto, lo stesso principio democratico sono in ripiegamento, è sempre più necessaria una rinnovata prospettiva europea. Per questo, sottolinea Petracca, «come Acli continueremo a impegnarci per l’Europa che vogliamo: un’Europa che assuma un ruolo riconoscibile e unitario sul piano politico nel mondo, che restituisca dignità a qualunque forma di governo planetario che riesca a regolare innanzitutto la finanza e le dinamiche di sfruttamento selvaggio della manodopera e dell’ambiente, un’Europa che abbia particolare attenzione a quanto sta accadendo nel Mediterraneo e nel vicino Oriente, un’Europa che stabilisca un partenariato strategico con l’Africa, un’Europa che assuma una funzione regolatrice e pianificatrice sulla questione dei migranti, un’Europa che sappia affiancare alle efficaci politiche monetarie degli ultimi anni altrettanto efficaci politiche economiche di investimento e di redistribuzione».
Info: www.aclimilano.com