Incontro con il personale in occasione della benedizione della nuova cappella: «Abbiate cura anche di voi stessi, oltre che dei vostri pazienti»
L’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, ha fatto visita oggi all’ Istituto Europeo di Oncologia in occasione del rito di benedizione della nuova cappella dell’ospedale.
«È in atto un’evoluzione del concetto di cura – ha dichiarato l’Arcivescovo parlando al personale riunito nell’ Aula Magna – come accompagnamento della persona malata, che si interessi all’essere umano oltre che al letto che occupa o alla dose di medicina che assume. Continuate in questa direzione e non banalizzate la vostra vita quotidiana: anche un gesto ordinario, come un sorriso o una carezza può avere significato di vicinanza. Questo è tanto più importante in una città come Milano, dove c’è tanta solitudine. Ho visto una scritta su un muro che citava Eugenio Montale: “Milano è un enorme conglomerato di eremiti”. Il fatto che in tanti ospedali, come il vostro, invece ci sia già una cultura dell’accompagnamento è qualcosa di cui la città vi dovrebbe essere grata. Io sicuramente lo sono, come ho espresso già lo scorso anno nella mia lettera agli operatori sanitari “Dovrebbero farle un Monumento”».
Prendendo spunto dalle ultime pagine della Lettera Monsignor Delpini ha aggiunto: «Abbiate cura anche di voi stessi, oltre che dei vostri pazienti. So che l’equilibrio è difficile da mantenere perché la vostra energia è quasi completamente assorbita dalla professione, ma bisognerebbe trovare lo spazio per prendersi cura di sé sia dal punto di vista professionale, continuando a migliorare le competenze, che dal punto di vista personale. Dico grazie all’eroismo e la dedizione degli operatori sanitari, ma vorrei anche vedere la professione sanitaria diventare una professione sostenibile che porti alla realizzazione della persona e non solo al raggiungimento di risultati».