Le vittime di violenza accolte dalla Fondazione hanno ricamato a mano mascherine per gli ospiti del Drop-in
Forza, coraggio, be happy: sono parole positive e di incoraggiamento quelle ricamate a mano sulle mascherine confezionate dalle donne vittima di violenza e sfruttamento ospiti di Fondazione Somaschi Onlus e distribuite alle persone senza fissa dimora nel centro diurno Drop-in di piazza XXV Aprile, gestito dalla stessa onlus.
Un’iniziativa solidale “tra fragili”, nata all’interno del Centro Accoglienza Donne, struttura protetta dove Fondazione Somaschi accoglie 16 donne. «Dall’inizio dell’emergenza le nostre ospiti cuciono mascherine per sé e per le operatrici – dice Martina Ziglioli, responsabile del Centro -. Per questo, quando hanno riaperto le docce del Centro Drop-in per persone senza dimora, è stato naturale cominciare a confezionarne anche per loro. Così come è venuto spontaneo renderle speciali ricamando su di esse messaggi di speranza. Le nostre donne sanno molto bene cosa significa sentirsi soli e ai margini».
Il Drop-in offre tutto l’anno riparo ai senzatetto durante il giorno, quando i dormitori sono chiusi. È un luogo protetto dove è possibile riposarsi dalle fatiche di vivere in strada, farsi una doccia, lavare i propri vestiti e ricevere assistenza da operatori e volontari. Prima dell’emergenza sanitaria era frequentato quotidianamente da circa 60 persone.
Dallo scorso 23 marzo Fondazione Somaschi ha scelto di riaprirlo per il solo servizio docce e lavanderia, in modo da garantire alle persone senza casa l’accesso all’acqua e alle prestazioni igieniche, ancora più importanti in questo periodo di emergenza sanitaria. Gli ingressi sono contingentati (gli utenti possono prenotare il servizio rivolgendosi agli operatori della Fondazione, a quelli delle unità di strada o attraverso il CASC – Centro Aiuto Stazione Centrale) e i locali vengono igienizzati tra una doccia e l’altra. Da allora sono oltre 670 le docce erogate e più di 50 le lavatrici effettuate.