Da sabato 13 maggio le classi II A e II B si dedicheranno alla cura di queste memorie delle persecuzioni nazifasciste. L'iniziativa nasce dal progetto ConsigliaMi dei Municipi cittadini
di Lorenzo
GARBARINO
Sabato 13 maggio, in via Lanzone 53, a pochi passi dalla chiesa di Sant’Ambrogio gli studenti delle scuole medie Orsoline di San Carlo adotteranno cinque pietre d’inciampo accanto all’istituto, in via De Amicis, Cesare Correnti e in piazza Cadorna.
L’iniziativa nasce da ConsigliaMi, il progetto dei Municipi di Milano dedicato alla promozione di progetti sociali per i ragazzi delle scuole medie. «All’inizio – racconta suor Patrizia, referente per le suore Orsoline di Milano – le proposte giravano intorno a tre temi: la cura del verde, le pietre d’inciampo e l’attenzione agli sprechi alimentari. La nostra scuola ha manifestato interesse soprattutto per il secondo e abbiamo coinvolto anche altri istituti che si sono dimostrati entusiasti. Siamo stati un po’ apripista e mi sembra che ci siano ancora altre scuole pronte a seguire il nostro esempio».
La proposta è stata accolta fin da subito anche in funzione di educazione alla diversità. «Noi siamo una scuola cattolica, ma siamo interessati a coltivare un rapporto interreligioso, per aprire i nostri studenti a una mentalità e visione di amore e apertura nei confronti delle altre religioni. La vita è anche il rispetto per gli ideali di ciascuno». Un lavoro che continuerà anche nei prossimi anni con le nuove classi. «In futuro – continua suor Patrizia – vorremo entrare anche in contatto con i familiari dei sopravvissuti, per stimolare ulteriori riflessioni sull’argomento».
Adottare una pietra inciampo significa prendersene cura come se fosse un bambino, come spiega suor Patrizia. «Bisogna pulirla bene e ci si impegna nella manutenzione. Un compito che i ragazzi hanno accettato di buon grado. Pensi che volevano mettere addirittura un vetro infrangibile con illuminazione solare che permettesse di vederla pure nella notte.
Le persecuzioni ebraiche sotto il regime nazifascista sono tema che tocca da vicino le suore Orsoline di Milano. Madre Serena Cabella, deceduta nel 2017, durante il conflitto si spese in prima persona per aiutare i cittadini di religione ebraica a fuggire dai rastrellamenti. Solidarietà che gli costò una settimana di carcere a San Vittore. La vicenda si chiuse grazie all’intervento dell’allora cardinale Schuster, che si spese in prima persona per libarla dalla prigionia.