I ragazzi dell’Istituto penale minorile e quelli dell’Inter sono scesi in campo al Centro giovanile nerazzurro. In panchina due mister d’eccezione: Javier Zanetti e Massimo Achini
Un match unico nel suo genere, dove hanno vinto tutti, perché l’obiettivo educativo andava oltre ogni classifica. Beccaria – Inter: lunedì 22 novembre la finale della Beccaria Cup è stata una partita indimenticabile per il messaggio che ha lanciato. La squadra dei giovani detenuti dell’Istituto penale minorile ha lasciato il carcere per andare al Suning Youth Development Center in memory of Giacinto Facchetti di Interello e scendere in campo con i giovani calciatori dell’Inter.
Squadre miste
Due squadre miste formate con un sorteggio. In panchina, come mister, da un lato Javier Zanetti, vicepresidente nerazzurro, e dall’altro Massimo Achini, Presidente del Csi Milano, già allenatore della squadra del Beccaria. A dare il calcio d’inizio l’assessore allo Sport del Comune di Milano Martina Riva. All’evento ha assistito inoltre Silvio Premoli, Garante dei Diritti dell’Adolescenza di Milano.
L’attività si è svolta con la collaborazione di Nilox, Official Electric Mobility, partner del club nerazzurro, che ha donato i kit da gioco alle due squadre. L’iniziativa, per i ragazzi del Settore giovanile nerazzurro, si inserisce all’interno del progetto Educational portato avanti dal club con l’obiettivo di offrire ai giovani calciatori formazione e strumenti per migliorare non solo come giocatori ma anche a livello umano e personale, affrontando le tematiche più importanti per la loro crescita extra campo.
Impegno e serietà
«La squadra del Beccaria è nata quattro anni fa – racconta Achini -. Da allora ci alleniamo regolarmente tutti i venerdì nel cortile nell’ora d’aria del carcere. È una squadra vera che si allena con impegno e serietà. Negli anni sono passati dalla squadra tantissimi ragazzi. Abbiamo un turnover altissimo, ma in tutti è rimasta la bellezza di aver fatto parte di questo gruppo. All’interno del carcere spesso disputiamo amichevoli e l’Inter collabora attivamente al progetto da 3 anni. Abbiamo giocato due volte al Beccaria con gli Allievi Nazionali dei nerazzurri e abbiamo vissuto l’incredibile esperienza di portare la nostra squadra ad Appiano Gentile per assistere a un allenamento dell’Inter nel 2018. Quest’anno si è avverato il sogno di una vera Beccaria Cup, la prima di una lunga serie di edizioni».
Scambio educativo
«I valori dello sport sono essenziali per la crescita dei ragazzi – spiega Javier Zanetti – e l’obiettivo del Settore Giovanile interista è da sempre quello di assicurare per i nostri atleti lo sviluppo come persone a tutto tondo e membri attivi della società affiancato e a supporto della performance sportiva. Questi momenti di incontro sono quindi assolutamente importanti sia per i nostri ragazzi che per i giovani del Beccaria, per lo scambio educativo che si viene a creare grazie alla competizione sana sul campo di calcio. L’Inter crede in questo progetto perché crede nello sport come motore di inclusione sociale, come messaggio universale di fratellanza e come strumento per crescere insieme».
Sport inclusivo
«Un pomeriggio importante e ricco per i giovani detenuti della squadra di calcio del Beccaria che si sono recati presso il centro di allenamento del Settore giovanile dell’Inter – afferma Cosima Buccoliero, Direttrice dell’istituto di pena minorile Beccaria -. Grazie a tutti coloro che hanno permesso che questo evento si realizzasse: la dirigenza dell’Inter, il Comune di Milano e il Csi Milano con il suo presidente, nonché allenatore della squadra, che da tanti anni porta avanti un progetto di sport inclusivo. Lo sport è un valore fondamentale per la crescita dei nostri giovani e ancora di più lo è se diventa occasione di incontro e di scambio di esperienze tra ambienti diversi. Quest’oggi sul campo c’erano solo ragazzi come tanti, con la stessa voglia di divertirsi e di stare insieme».