Espressa forte preoccupazione in un documento della Commissione cultura e della Commissione evangelizzazione e pastorale per l’iniziativa di venerdì 18 gennaio. «Divisiva e non condivisibile la scelta di concedere questo spazio. Non ci sembra di ravvisare in essa la tutela dei diritti costituzionali della libertà di opinione» da un’associazione «che definisce i propri affiliati “fascisti del terzo millennio”»

Sesto_San_Giovanni

La Commissione cultura e la Commissione evangelizzazione e pastorale del Decanato di Sesto San Giovanni esprimono seria preoccupazione in ordine alla manifestazione di CasaPound prevista per venerdì 18 gennaio.
Noi crediamo a quella carità e giustizia che derivano dal Vangelo di Gesù e che si traducono in un impegno alla solidarietà, all’accoglienza, all’ascolto e al dialogo, alla partecipazione della vita di ogni persona, rispettandola nelle sue diversità e ricercando per tutti il bene possibile nella vita e nella società.
Per questo abbiamo fatto nostre le motivazioni e la scelta delle realtà cattoliche che si sono espresse chiedendo all’Amministrazione comunale di non concedere uno spazio pubblico all’associazione CasaPound, che definisce i propri affiliati «fascisti del terzo millennio».
Ci è parsa, conseguentemente, divisiva e non condivisibile la scelta di concedere questo spazio. Non ci sembra di ravvisare in essa la tutela dei diritti costituzionali della libertà di opinione.
Auspichiamo ora che la giornata del 18 si svolga senza ulteriori fratture nella città: condividiamo infatti le preoccupazioni da più parti indicate. In particolare ci sta a cuore che ogni incontro sia scevro da eccessi e violenze e che sia garantito a tutti il diritto di manifestare pacificamente.
Chiediamo a tutti il rispetto per le persone e per le cose, ad iniziare da quello verso le forze dell’ordine chiamate a tutelare con sapienza e professionalità la comune sicurezza.
Circa la prospettiva che emerge dal titolo del convegno («Nessuna Europa è possibile, ndr), sentiamo di dover proporre – al di là di ogni scelta politica che i cittadini andranno a compiere con le elezioni del mese di maggio – una visione differente dell’Europa e dell’Unione Europea, in sintonia con il magistero del nostro Arcivescovo.
Nel Discorso di Sant’Ambrogio dello scorso 6 dicembre, «Autorizzati a pensare», mons. Delpini si esprimeva così: «Credo che, quanto agli aspetti comuni di una visione di futuro, si possa convergere su quel cammino che porta a una convivenza pacifica e solidale e che intenda l’Europa come una convivenza di popoli. La complessità e le problematiche che hanno segnato il concreto configurarsi dell’Unione Europea richiedono una ripresa delle intenzioni originarie: i cittadini d’Europa erano persuasi che siano da preferire l’unione alla divisione, la collaborazione alla concorrenza, la pace alla guerra. Siamo impegnati e motivati per una partecipazione costruttiva alle vicende europee: vogliamo dare volto all’Unione Europea dei popoli e dei valori, che pensi i suoi valori e le sue attese nella concretezza storica del tempo presente e di quello a venire, e che non si occupi di beghe e di interessi contrapposti. In questo contesto di un cantiere europeo al quale rimettere mano, il nostro Paese adotta come punto di riferimento fondamentale per la convivenza dei cittadini e la visione dei rapporti internazionali la Costituzione della Repubblica italiana». Per concludere: «Il testo della Costituzione ci ricorda innanzitutto un metodo di lavoro, che vale anche per noi: le differenze si siedono allo stesso tavolo per costruire insieme il proprio futuro».
Pensiamo che il rinnovo del Parlamento europeo debba condurre a favorire questa possibilità di tracciare insieme il futuro del nostro Continente e di concorrere – esercitando al meglio la propria parte – all’edificazione di un mondo diverso e migliore. Crediamo – come più volte e in contesti differenti, come espressione della comunità cristiana cattolica di Sesto, abbiamo espresso – che il metodo del dialogo e del confronto per la costruzione del bene comune dovrebbe tornare a godere di maggiore stima anche nella conduzione della nostra città.

Commissione cultura e Commissione evangelizzazione e pastorale,
Decanato di Sesto San Giovanni

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