Fiorai, artigiani e onlus presenti alla manifestazione benefica in programma il 25 e 26 marzo, che sostiene il Centro accoglienza della parrocchia
di Marta
Valagussa
Sabato 25 e domenica 26 marzo, in piazza San Marco a Milano, torna Floralia, mercatino benefico per raccolta di fondi. Ogni anno si svolgono due edizioni: una appunto nell’ultimo week-end di marzo, l’altra nell’ultimo week-end di settembre. L’obiettivo è quello di sostenere le attività ordinarie e straordinarie del Centro accoglienza San Marco (info: centroaccoglienzasanmarco@gmail.com; segreteria.cssm@gmail.com)
«Ci è sembrato il mezzo più amichevole e meno anonimo per farci aiutare – spiegano dal Centro -. In questo modo si favorisce una cultura di scambio: non è più puro assistenzialismo, perché i nostri problemi hanno un volto, un nome, una storia. Il diverso diventa così meno diverso, perché Floralia è un evento che coinvolge tutti: ospiti, operatori, volontari, espositori. E non solo durante l’esposizione a cui tutti partecipano, ma anche durante l’anno, per esempio per sistemare le cose che ci regalano o per andare a ritirarle da chi non può portarcele di persona».
Com’è nata
Floralia è nata circa vent’anni fa, nel 2002, da un piccolo gruppo di volontarie ed è sempre stata organizzata e gestita da Elisabetta Guicciardini. L’idea originaria era quella di creare una raccolta fondi che non fosse basata sempre su descrizioni di vite tristi e sfortunate, ma su storie di riscatto e rinascita grazie al prezioso servizio di professionisti presenti nel Centro accoglienza.
Il ricavato delle due edizioni annue di Floralia copre il 35% delle spese del Centro. «È faticoso – ammette Elisabetta Guicciardini -, perché tutto si svolge a livello di volontariato. Ma lo spirito è forte e ogni anno aumentano le richieste di partecipazione all’evento. Non solo fiorai, ma anche artigiani e onlus che svolgono attività molto belle».
Gli espositori
Partecipano una novantina di espositori suddivisi in floricoltori, Onlus e piccoli artigiani. Inoltre ci sono tre settori dell’usato (vintage, brocantage e libri) e il cibo (torte, salumi, formaggi e vini), gestiti direttamente dalle volontarie con l’aiuto degli ospiti che raccolgono e smistano gli oggetti durante tutto l’anno. I fiorai vengono scelti tra i vivaisti che hanno le coltivazioni più particolari e specialistiche, gli artigiani vengono scelti per le novità e il buon gusto: oltre ai mobili per giardino e terrazze ci sono anche sculture in ferro per giardini e cuscini e tessuti colorati per tutti gli spazi aperti, giovani “gioiellieri” che fanno piccoli monili anche con fiori secchi rinchiusi in plastiche trasparenti, e poi cappelli, borse con tessuti riciclati e anche abbigliamento… Le onlus invece espongono quello che viene loro regalato oppure quello che producono nei loro laboratori, come le borse a Scampia o la biancheria da casa ricamata in India.