Caratterizzata da un contesto di familiarità e amicizia la mensa aperta il 18 maggio dei Figli di San Giovanni di Dio in collaborazione col Comune. Il superiore provinciale fra Massimo Villa: «Uno dei modi per aprirci alla città e dare sostegno a quanti hanno più bisogno»

mense poveri

«La casa è aperta per voi: vorrei vedervi camminare di bene in meglio…». Le parole di San Giovanni di Dio hanno fatto da sfondo, il 18 maggio, all’apertura della nuova mensa per poveri di Cernusco sul Naviglio, risultato di una sinergia virtuosa tra il servizio pubblico e il no profit cristianamente ispirato.

Il servizio – ospitato presso il Centro Sant’Ambrogio dei Fatebenefratelli (una struttura di riabilitazione psichiatrica convenzionata con il Servizio sanitario nazionale) – è infatti nato per iniziativa della Commissione Nuove Povertà dell’Ordine ospedaliero dei Figli di San Giovanni di Dio ed è stato realizzato in collaborazione con i Servizi sociali del Comune.

Una convenzione stipulata nelle scorse settimane prevede la somministrazione di un pasto caldo (la cena) a persone in condizione di fragilità economica che non sono in grado di provvedere in modo adeguato al proprio nutrimento: si tratta in particolare di anziani e pensionati soli in difficoltà e di famiglie in condizione di recente e temporanea povertà. Gli aventi diritto al servizio saranno individuati e indicati dall’Amministrazione comunale.

La mensa – nata pochi mesi dopo “Panen quotidianium”, la struttura analoga istituita sempre dai Fatebenefratelli nel novembre scorso presso il centro Sacro Cuore di Gesù a San Colombano al Lambro e che accoglie una ventina di persone ogni giorno – è aperta tutti i giorni dell’anno (festivi compresi) dalle 19 alle 20: il Centro Sant’Ambrogio si occupa della preparazione e della somministrazione dei pasti e della pulizia degli ambienti; il Comune individua i bisogni, predispone le tessere per l’accesso alla mensa e si incarica di garantire la comunicazione e di favorire i rapporti e le collaborazioni con le associazioni presenti sul territorio (tra le quali la Caritas cittadina e l’associazione Farsi Prossimo, che avranno un ruolo importante nel progetto). Una struttura di volontari (costituita da dipendenti del Centro, volontari dell’associazione Amicizia ed eventuali altre associazioni del territorio che vorranno collaborare) si farà invece carico dell’accoglienza e di favorire momenti di convivialità con gli ospiti.

«Questa iniziativa nel segno della carità è uno dei modi attraverso cui il nostro Centro intende aprirsi alla città e cercare di dare sostegno a quanti hanno più bisogno», precisa il superiore provinciale dei Fatebenefratelli fra Massimo Villa. E aggiunge: «Ci sembra un modo concreto per rispondere ai numerosi appelli di papa Francesco e realizzare il carisma di San Giovanni di Dio nella nostra società».

Presente all’inaugurazione, il sindaco Eugenio Comincini ha sottolineato il contesto di familiarità e amicizia che caratterizzerà la mensa: «Un “focolare domestico” che avrà effetti positivi su quanti ne usufruiranno». L’assessore ai Servizi sociali Silvia Ghezzi dal canto suo ha rilevato: «Questo servizio permetterà di rispondere in modo concreto alle richieste di molti cittadini in seria difficoltà».

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