In «Natale a tavola, ieri e oggi» il racconto di come si è evoluta la storia della cucina, della tavola e del rapporto con il mangiare in Italia dagli anni Trenta a oggi. Obiettivo: un cibo più buono, pulito e giusto

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Il Refettorio gremito durante l'evento

Come sono cambiate le tavole natalizie degli italiani nel corso degli anni? Quali piatti vengono preparati di più oggi? Quali regole bisogna rispettare per sapersi rapportare con il cibo?

Da queste domande ha preso il via l’evento dal titolo «Natale a tavola, ieri e oggi», come sono cambiate la cucina e la festa”, organizzato da Famiglia Cristiana – in collaborazione con Caritas Ambrosiana – presso il Refettorio Ambrosiano, in occasione del Natale e dei 90 anni della storica testata ammiraglia del Gruppo Editoriale San Paolo.

Il saluto di Luciano Gualzetti

Dopo i saluti iniziali di Luciano Gualzetti, direttore della Caritas Ambrosiana, il direttore di Famiglia Cristiana, don Stefano Stimamiglio ha voluto esprimere i suoi ringraziamenti: «Questa è la chiusura anche di una lunga serie di convegni che hanno toccato i diversi ambiti di interesse e le diverse anime del nostro settimanale. Dallo sport ai temi famigliari, dalla pace alla legalità, dalla solidarietà alla vita in casa. Novant’anni di una testata italiana, soprattutto in questi anni così difficili per l’editoria, sono un grande traguardo, che ci emoziona e riempie di orgoglio».

Petrini: «Il cibo consolida l’affettività»

La sala gremita di lettori e appassionati ha potuto ascoltare Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, sul tema della sostenibilità alimentare: «Oggi non possiamo continuare a vedere il sistema alimentare come una cosa esterna a noi. Non possiamo parlare di cibo (che non è una merce come tante) se non ne guardiamo i suoi aspetti fino in fondo: responsabilità, coscienza e armonia con la natura. Dobbiamo cambiare. Non dimentichiamo che il 37% dell’inquinamento da anidride carbonica è causato dalla produzione e consumo di prodotti alimentari, carne rossa in primo luogo. Infine il cibo ha una grande forza: consolidare l’affettività e la comunicazione».

Carlo Petrini e Carlo Cracco

Cracco: «I riti di casa»

Lo ha seguito Carlo Cracco che, al termine di un giro per la cucina del Refettorio e foto con i presenti ha voluto anzitutto dedicare un pensiero all’appena scomparso Toni Sarcina, suo storico maestro, collaboratore di Famiglia Cristiana da lunga data e fondatore con Gualtiero Marchesi di Alto Palato, per poi soffermarsi sulle sue tradizioni natalizie: «Le caratteristiche più belle del mio Natale in famiglia erano la presenza dei “riti” e impegni che non si potevano trasgredire. Orari, compiti e atteggiamenti a tavola, dove i piatti principali erano brodo, ravioli e baccalà. Essenziali, ma giusti per farci sentire a casa e ricoperti di affetto».

I partecipanti all’evento

L’evento è stato anticipato da laboratori di creatività e verde: la maglia per piccoli regali natalizi con gli stilisti Giuliano e Giusy Marelli e la collaborazione di DMC, i centritavola delle feste con Silvia Magnano, autore delle pagine di verde di Famiglia Cristiana, e il tombolo con i pizzi di Cantù di Ernestina Marelli.

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