Christian Malangone, direttore generale di Palazzo Marino, traccia un primo bilancio di sei mesi di confronto costruttivo all'insegna della promozione dell’accoglienza e della solidarietà
di Pino
Nardi
«Una consonanza di valori e di obiettivi» tra Comune e Chiesa ambrosiana, in particolare nell’attenzione alle fasce più deboli della metropoli. Lo sottolinea Christian Malangone, direttore generale del Comune di Milano, come primo bilancio di sei mesi di confronto costruttivo.
Il Comune di Milano come ha recepito e valutato la disponibilità a lavorare insieme con la Diocesi per il bene della città?
Certamente esiste una consonanza di valori e di obiettivi nel lavoro di Comune e Diocesi nella comune attenzione verso la promozione dell’accoglienza e della solidarietà. Si tratta di valori di fondo che si coniugano con l’attenzione allo sviluppo della città e alle modalità con cui questo si manifesta. Certamente il Discorso alla Città dell’Arcivescovo dello scorso dicembre e la sua manifestata disponibilità a lavorare per il bene della città con le istituzioni locali hanno rappresentato spunti che hanno accelerato una convergenza di per sé naturale.
Su quali progetti e iniziative si opererà in concreto?
È in atto già da tempo un esame reciproco delle linee di assistenza e di intervento nei quartieri della città. Non è un esercizio scontato, anche e soprattutto per la diversa natura della Chiesa ambrosiana e del Comune di Milano. Occorre la volontà reciproca a comprendere le dinamiche interne e pubbliche del nostro operato. Devo dire che in Curia abbiamo trovato una grande disponibilità a creare le migliori premesse per una serie di interventi efficaci e utili ai cittadini. Il focus comune è proprio sulle necessità delle comunità più esposte a tematiche di disagio con implicazioni di vario genere nel campo della sicurezza, del degrado e dell’abbandono scolastico. Parroci e parrocchie hanno cominciato a intervenire concretamente nei confronti delle presentazioni e dei confronti sulle opere del Piano Quartieri. Il Comune sta esaminando come integrare con i propri servizi sociali i progetti che Caritas e Curia stanno sviluppando per soccorrere le parrocchie e gli oratori più esposti alle problematiche assistenziali. Sono fiducioso che tra poco si cominceranno a vedere i primi frutti di questa proficua collaborazione.