Martedì 22 marzo, alle 18.30 su YouTube, dialogo tra don Virginio Colmegna, Luigino Bruni ed Elena Granata. Ospitati venti profughi ucraini
Lo scoppio della guerra in Ucraina, non meno delle altre, interpella e interroga la Casa della Carità di Milano, che vuole contribuire ad affermare e consolidare una cultura di pace. «Pace: un bene da custodire con cura» è il titolo dell’incontro proposto martedì 22 marzo alle 18.30, in diretta streaming sul canale YouTube della Fondazione.
In programma un dialogo tra don Virginio Colmegna (presidente della Fondazione), Luigino Bruni (economista e accademico, docente Università di Roma Lumsa), con spunti e sollecitazioni di Elena Granata (docente del Politecnico di Milano, vicepresidente della Scuola di Economia Civile e membro del Comitato Scientifico del Centro Studi Souq).
Ospitati venti profughi
Intanto la Casa ha ospitato 20 profughi ucraini, sui 40 posti messi a disposizione nel progetto di accoglienza realizzato con Centro Ambrosiano di Solidarietà e in accordo con la Prefettura di Milano. Le persone accolte sono 11 donne e 9 minori, che sono ospitate in uno spazio messo a disposizione dal Consorzio Molino San Gregorio, dove sono seguite e affiancate dagli operatori della Casa della Carità e del CeAS, tra cui educatori ed educatrici, personale medico, psichiatrico e legale, insieme a mediatori culturali. La Fondazione sta inoltre lavorando per l’attivazione di ulteriori posti di accoglienza in collaborazione con altre organizzazioni milanesi. «Con questa accoglienza la Casa della Carità ha scelto ancora una volta di “stare nel mezzo” di una situazione di emergenza, offrendo un luogo sicuro alle persone in fuga dalla guerra. In questa situazione così complessa, affermare la cultura dell’ospitalità è la risposta più forte che possiamo dare, per far sì che ci siano delle tracce di speranza in questo dramma», afferma don Colmegna.