Nei giorni scorsi è stata inaugurata la nuova illuminazione del simbolo della città, dieci volte più potente e con una spesa ridotta a un quarto: lo spiega il prevosto, monsignor Davide Milani, che parla anche delle altre opere realizzate o in corso (cinema e oratorio)
di Annamaria
Braccini
Un campanile che è il simbolo non solo religioso della città di Lecco e che, con la nuova illuminazione inaugurata da pochi giorni, è ancora più bello. Ma certamente, in momenti difficili come l’attuale, con la stretta energetica, qualche riflessione si impone. «Il campanile della Basilica prepositurale di San Nicolò – autonomo rispetto alla chiesa -, con i suoi quasi 100 metri è tra i più alti d’Italia ed è anche l’attrazione turistica più visitata della città», spiega monsignor Davide Milani, prevosto e decano di Lecco.
Una nuova illuminazione era necessaria?
Sì. Purtroppo l’impianto d’illuminazione negli ultimi anni non rendeva il giusto onore alla struttura, essendo, per così dire, a macchia di leopardo. Abbiamo allora deciso di far tornare a brillare questo simbolo della comunità cristiana e dell’identità di un intero territorio. L’intervento complessivo è stato sostenuto da Enel X e da alcuni privati che si sono fatti carico di parte della spesa. Subito, d’altra parte, anche prima che si verificassero le difficoltà di approvvigionamento energetico, si era imposto il tema della sostenibilità. Occorre sottolineare con chiarezza che oggi possiamo contare su un impianto d’illuminazione dieci volte più potente di quello precedente, spendendo tuttavia un quarto rispetto a prima. Devo dire che la reazione dell’intera città di fronte alla novità di luce creata nel cuore di Lecco è stata veramente di orgoglio: lo immaginavo, ma mi ha comunque sorpreso. Credo che la logica della spesa sia importante, ma non possa essere l’unico metro di giudizio, altrimenti la crisi economica diventa crisi d’idee o crisi d’identità, e questo non dobbiamo e possiamo permetterlo.
In questi primi giorni il campanile è illuminato tutta la notte?
No, illuminiamo il campanile per alcune ore. Lo accendiamo dall’imbrunire fino a mezzanotte e sarà così almeno finché perdurerà questa situazione di emergenza.
State restaurando anche l’oratorio?
È finita la progettazione e stiamo iniziando la costruzione del nuovo oratorio con criteri di sostenibilità. Abbiamo ristrutturato anche il cinema, già in esercizio da un anno, prevedendo l’utilizzo di una pompa di calore, che permette di recuperare gli sbalzi termici per generare energia. Avendo partecipato a un bando del Pnrr sul sostentamento energetico e avendone vinta una parte (relativa all’installazione dei pannelli solari), non abbiamo però potuto posizionarli, perché le complesse – e a volte contraddittorie – direttive in materia di tutela storico-artistica e ambientale ce lo hanno impedito, dato che la struttura è situata nel centro della città. Credo che vi sia una sensibilità ormai diffusa, anche a livello di enti governativi, riguardante le energie rinnovabili e la sostenibilità, ma forse il sistema di regole particolarmente articolato e rigido finisce per penalizzare molto anche chi si preoccupa, come è necessario fare, del rispetto dell’ambiente.