Dagli alunni della scuola primaria di Lierna, guidati dall'insegnante Giordana Bonacina, una serie di racconti che esplorano i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo, parlando sia alle vittime, sia agli adulti

Bulli di sapone

«In fondo i bulli sono come le bolle di sapone, basta l’azione giusta al momento giusto e si dissolvono, lasciando solo gocce d’acqua…». Questa frase, posta nel retro copertina, lascia ben intendere il significato del titolo del libro scritto dagli alunni della classe quinta della Scuola Primaria di Lierna, con la loro maestra d’italiano.

Bulli di sapone è un viaggio che parte da piccoli racconti fantasiosi creati in terza primaria, con l’innocenza di chi ancora deve scoprire tutto e arriva a una serie di storie ideate in classe quinta con una formazione e una consapevolezza diversa. È lo scontro con una realtà dolorosa, ma che, per fortuna, può e deve avere un risvolto positivo. Il libro è frutto di un percorso durato due anni, di cui buona parte nel mezzo della pandemia, in cui i dieci alunni hanno esplorato un mondo difficile, accompagnati dalla loro insegnante, Giordana Bonacina, docente esperta in tematiche legate al bullismo e al Cyberbullismo e Volontaria di Protezione Civile Gruppo A2A come associata e formatrice in materia di navigazione consapevole e sicurezza nel web.

I racconti creati dai bambini narrano vicende fatte di paura, solitudine e dolore, ma sempre con un lieto fine, a far capire che una speranza e una salvezza ci sono sempre. Il libro è stato scritto per sostenere chi è vittima di bullismo e cyberbullismo, per mettere in guardia chi è bullo e per far aprire gli occhi a chi è adulto e si deve occupare dell’educazione e della protezione dei bambini e dei ragazzi. Amicizia, attenzione, protezione, empatia e una dedica speciale a chi ha ispirato il tutto: Carolina Picchio, vittima del cyberbullismo a soli 14 anni.

Si tratta di un’opera che smuove diverse emozioni e che fa capire il punto di vista dei più giovani in merito a tematiche quanto mai in auge, purtroppo a volte tristemente, in questo periodo di isolamento e aumentato utilizzo della rete. Rappresenta anche una richiesta d’aiuto e di ascolto rivolta ai genitori. In un breve passo tratto dal libro questo è il deciso messaggio a loro diretto: «Siate voi i primi a darci il buon esempio! Se trascorrete ogni minuto libero online a chattare su WhatsApp o ad aggiornare il vostro stato, noi saremo portati a credere che quello è il modo giusto di passare la giornata e di vivere il Web!».

Un grande traguardo per i giovanissimi studenti liernesi che, con i loro 10 anni e nonostante chiusura delle scuole e didattica a distanza, sono riusciti a entrare di fatto nel mondo degli scrittori con un’opera di un certo peso a livello sociale. La speranza degli autori è che nasca una riflessione collettiva e si arrivi ad arginare e a limitare al massimo l’incidenza di un fenomeno sempre più preoccupante, soprattutto a livello virtuale. Il libro, uscito a metà marzo di quest’anno, è reperibile online in tutta Italia su più piattaforme tra cui You Can Print, Amazon, Ibs, Feltrinelli e Mondadori.

 

 

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