L’operazione riguarda oltre 49 mila confezioni di farmaci ed è stata resa possibile da un contributo di 500 mila euro assegnato dal Pirellone e dal sostegno di Federfarma Lombardia
Grazie a un contributo di 500 mila euro assegnato a Banco Farmaceutico da Regione Lombardia, sono state consegnate oltre 49 mila confezioni di medicinali a 376 realtà assistenziali del territorio lombardo. Tali realtà si prendono cura gratuitamente di oltre 140 mila persone che non possono permettersi l’acquisto di farmaci; in base alle loro richieste, sono stati consegnati, soprattutto, analgesici e antipiretici, farmaci per i disturbi gastrointestinali, lassativi, antidiarroici, antimicrobici intestinali, antisettici e disinfettanti, antipruriginosi e antistaminici per uso locale.
In occasione della Giornata di Raccolta del Farmaco dello scorso febbraio, erano stati raccolti da Banco Farmaceutico, in tutta Italia, oltre 465 mila medicinali, 136 mila nella sola Lombardia. Un risultato notevole (soprattutto se si considera che la GRF si era svolta durante il secondo lockdown), ma non sufficiente a soddisfare il fabbisogno espresso dagli enti assistenziali che, sempre in Lombardia, era stato coperto al 67%. Ora, grazie a questa iniziativa benefica, la copertura del fabbisogno di medicinali espressa dagli enti ha superato il 90%.
Regione Lombardia ha assegnato il contributo attraverso l’Avviso per la presentazione di iniziative finalizzate alla distribuzione di farmaci a cittadini in situazione di disagio, promosso dall’Assessorato allo Sviluppo economico e realizzato con i fondi del Ministero Sviluppo economico – Riparto 2020. All’operazione ha contribuito Federfarma Lombardia, che ha sostenuto Banco Farmaceutico coinvolgendo nell’iniziativa le farmacie che hanno reso possibile la GRF 2021.
«L’esito del progetto non era scontato, poiché abbiamo avviato l’iniziativa durante il secondo lockdown– ha dichiarato Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico onlus -. È stato positivo perché abbiamo applicato un modello virtuoso, frutto della collaborazione tra Terzo settore e imprese. È auspicabile – e urgente – che tale modello si replichi anche altrove; la pandemia ha inasprito le condizioni di chi è povero e, in tutta Italia, le realtà assistenziali hanno bisogno di medicinali. Ci appelliamo a chiunque può affinché faccia la propria parte: alle istituzioni, ma anche alle aziende farmaceutiche, affinché ci aiutino a sostenere, con le proprie eccedenze, chi si prende cura dei delle persone indigenti».