Il 3 febbraio l’Arcivescovo partecipa all’inaugurazione del 1° lotto del Centro terraLUNA, dedicato all’assistenza di persone con questi disturbi per l’intero ciclo della loro vita
Venerdì 3 febbraio, alle 10, l’Arcivescovo, insieme ad autorità locali e regionali, parteciperà all’inaugurazione del 1° lotto del Centro terraLUNA di Gallarate, nuova struttura dedicata alla cura dei Disturbi dello Spettro autistico, voluta da Fondazione Bellora, che già accoglie e cura 35 bambini.
Il Centro nasce dalla progressiva riqualificazione dell’ex Istituto scolastico Bonomelli, un complesso di oltre 10 mila mq nel centro città, acquisito da Fondazione Bellora nel giugno 2018 e sottoposto a un intenso processo di ristrutturazione iniziato grazie a un finanziamento di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo.
Ogni lotto del Centri ha uno specifico obiettivo di cura e accoglienza. Al piano rialzato si trovano la reception, la sala di attesa, le stanze di cura per le terapie, la sala polifunzionale e il bar/caffetteria gestito in collaborazione con ragazzi autistici. Il secondo piano ospita altre stanze di cura e laboratori d’arte e mestieri per promuovere l’inclusione sociale e lavorativa degli adolescenti e dei ragazzi. Il terzo piano sarà dedicato al condominio solidale per forme di co-housing protetto per i giovani, mentre gli appartamenti per gli adulti si trovano al quarto piano. Il centro sarà dotato anche di una palestra e di aree per le attività motorie, di una piscina terapica, di un polo culturale con biblioteca, internet point e spazi per co-working digitale e di terrazze esterne con serre e orti didattici da coltivare insieme.
A caratterizzare le attività del Centro è la stretta collaborazione tra l’ente pubblico Uonpia (Unità Operativa di NeuroPsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza) del Distretto di Gallarate e il privato sociale, rappresentato da Fondazione Bellora. La sua offerta concentra competenze, terapie, sostegno quotidiano e ascolto. Il Centro è inoltre strutturato per creare una continuità di cura e accompagnamento in tutte le fasce di età, quindi anche oltre i 18 anni e anche quando i genitori non saranno più al fianco dei loro figli. Applica le più evolute metodologie di approccio all’autismo, coinvolgendo attivamente nella strategia terapeutica genitori, fratelli, nonni, insegnanti e personale specializzato. Prevede inoltre un progetto di inserimento lavorativo nel settore della ristorazione, che impiegherà 7 giovani.
Oltre al co-housing per giovani e adulti, il progetto «Abitare inclusivo» prevede anche la presenza di giovani inseriti in percorsi di studio o lavorativo, famiglie inserite in percorsi di valutazione e di avvio alla riabilitazione di minori, personale del Centro autismo e famiglie che aspirano a un’esperienza di condivisione e solidarietà.