È il progetto ideato al Centro espositivo e congressuale Lariofiere, basato su impianti fotovoltaici in grado di generare circa 1 MWh per soddisfare il fabbisogno dei soggetti aderenti: già diversi enti no profit hanno manifestato il loro interesse
di Miryam
COLOMBO
Una comunità energetica aperta anche agli enti del terzo settore. È quanto si sta cercando di realizzare a Erba (Como), a partire da un progetto sostenuto da Lariofiere, il centro espositivo e congressuale della città impegnato nella promozione di eventi e appuntamenti sportivi, sociali e culturali.
Un circolo virtuoso
L’iniziativa prende spunto dallo stimolo lanciato da istituzioni nazionali e regionali per la costituzione di sistemi in cui più soggetti uniscano le forze per produrre energia a partire da fonti rinnovabili. La stessa energia generata verrebbe successivamente redistribuita e utilizzata dai membri della comunità, che quindi diventano contestualmente produttori e consumatori. Un circolo virtuoso che permetterebbe non solo di ridurre l’impatto ambientale del processo di generazione dell’elettricità, attraverso l’impiego di fonti alternative, ma anche di contenere i costi per coloro che aderiscono.
Con queste premesse Lariofiere ha avviato l’iter per la realizzazione di una comunità energetica che si rivolga a realtà imprenditoriali e del settore no profit del territorio erbese. Per farlo sta conducendo un’analisi finalizzata a una stima dei consumi, in modo da ottimizzare l’utilizzo, e all’individuazione di possibili interessati. Rispetto a quest’ultimo punto, la schiera dei candidati conta già sia aziende private, sia enti del terzo settore che hanno mostrato il proprio interesse verso l’iniziativa.
Innovazione, territorio e cooperazione sono le parole d’ordine di questo progetto: «Lariofiere è una fondazione che opera principalmente in campo economico – spiega il presidente Fabio Dadati -. Tuttavia, essa ha un grande rapporto con il territorio e la società, intesa a 360°, terzo settore compreso. Negli ultimi anni abbiamo avviato una serie di interventi indirizzati alla riqualificazione del quartiere fieristico, in modo da renderlo da un lato performante e completo, e dall’altro sostenibile, valorizzando anche la sua caratteristica di essere al centro di una serie di attività economiche e del terzo settore presenti nell’area erbese».
In attesa di norme aggiornate
Concretamente il progetto prevede la copertura del tetto del complesso fieristico, oltre 10 mila mq di superficie piatta posta in un comparto privo di vincoli paesaggistici, con impianti fotovoltaici che potrebbero arrivare a generare circa 1 MWh, con il quale verrebbe soddisfatto il fabbisogno dei soggetti coinvolti.
Per ora il piano si trova ancora a una fase embrionale, anche perché si attende un eventuale aggiornamento della normativa vigente, che a oggi fissa la soglia massima di produzione a 200 kWh. Ma l’obiettivo più generale che il capofila si prefigge è quella di porsi come modello da seguire per lo sviluppo di altre comunità, in modo da poter affrontare in maniera oculata il problema del rincaro dei prezzi dell’energia.
«Il nostro obiettivo è di raggiungere il traguardo entro il 2024 – aggiunge Dadati -. Per farlo stiamo già lavorando grazie anche ai contributi erogati da Fondazione Cariplo attraverso un bando specifico per la progettazione di comunità energetiche e avvalendoci del contributo di uno studente del Politecnico di Milano in tirocinio. All’interno della misura trova spazio l’attenzione al terzo settore: la comunità energetica deve avere valenza sociale, quindi deve agire tanto sul pubblico e sul privato, quanto sulle realtà no profit».
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