Una mostra, per la prima volta in Italia, racconta la sensibilità religiosa di alcuni seguaci di Marinetti. Un'iniziativa promossa dai Gruppi di Volontariato Vincenziani che unisce cultura e opere di carità.

di Luca FRIGERIO
Redazione

Volevano uccidere il “chiaro di luna”, distruggere i musei, chiudere le accademie. Esaltavano la velocità, le conquiste tecnologiche, la guerra come “igiene del mondo”. Detestavano il passato, vivendo il presente solo come anticipo del futuro. E per questo si facevano chiamare Futuristi. La loro avversione per tutto ciò che era “tradizione” li portò, politicamente, a sostenere il fascismo, la loro fede nel progresso ad abbracciare posizioni laiciste, quando non anticlericali. Eppure anche questi dell’arte ebbero la loro illuminazione sulla via di Damasco…

Una poco nota, contrastata e contestata, e per questo, forse, per lo più ignorata, eppure testimoniata da diverse opere, oggi presentate in una mostra da non perdere per il suo taglio pressochè inedito. La propone la Fondazione Ambrosianeum, con un allestimento a Milano presso la sua sede, promosso dai Gruppi di volontariato Vincenziano, non nuovi a questi connubi fra carità e cultura: l’intero ricavato dell’iniziativa, infatti, sarà devoluto a iniziative assistenziali.

Il titolo della rassegna, Arte sacra e Futurismo: un incontro ad alta quota, evoca, al contempo, la passione di Marinetti e soci per gli spazi aerei ma anche la loro attrazione per la sfera celeste, l’una e l’altra espresse in Madonne svettanti, in Crocefissi slanciati, in fiamme guizzanti come roveti ardenti… Una sensibilità religiosa che rivendicavava una sua orgogliosa originalità, e che tuttavia, come scriveva Fillia, appariva sempre «investita dalla luce di verità eterne».

Arte sacra e Futurismo. Un incontro ad alta quota
Fino al 10 novembre 2010,
da lunedì a sabato dalle 10 alle 19.30 e giovedì dalle 10 alle 22
presso Ambrosianeum Fondazione Culturale (via Delle Ore, 3 – Milano)
Ingresso libero.
Info, tel. 02.86464053

Arte sacra e Futurismo è anche il titolo del libro curato da Graziella Buccellati e Benedetta Manetti, con testo di Massimo Duranti e interventi di Flavio Caroli e Marco Garzonio (e immagini sul futurismo religioso) edito da Tre Lune Edizioni e in vendita nella sede dell’evento e nelle librerie. Il ricavato sarà devoluto a due progetti benefici dei Gruppi di Volontariato Vincenziano, rivolti a donne maltrattate e famiglie in difficoltà. Volevano uccidere il “chiaro di luna”, distruggere i musei, chiudere le accademie. Esaltavano la velocità, le conquiste tecnologiche, la guerra come “igiene del mondo”. Detestavano il passato, vivendo il presente solo come anticipo del futuro. E per questo si facevano chiamare Futuristi. La loro avversione per tutto ciò che era “tradizione” li portò, politicamente, a sostenere il fascismo, la loro fede nel progresso ad abbracciare posizioni laiciste, quando non anticlericali. Eppure anche questi dell’arte ebbero la loro illuminazione sulla via di Damasco… Una poco nota, contrastata e contestata, e per questo, forse, per lo più ignorata, eppure testimoniata da diverse opere, oggi presentate in una mostra da non perdere per il suo taglio pressochè inedito. La propone la Fondazione Ambrosianeum, con un allestimento a Milano presso la sua sede, promosso dai Gruppi di volontariato Vincenziano, non nuovi a questi connubi fra carità e cultura: l’intero ricavato dell’iniziativa, infatti, sarà devoluto a iniziative assistenziali. Il titolo della rassegna, Arte sacra e Futurismo: un incontro ad alta quota, evoca, al contempo, la passione di Marinetti e soci per gli spazi aerei ma anche la loro attrazione per la sfera celeste, l’una e l’altra espresse in Madonne svettanti, in Crocefissi slanciati, in fiamme guizzanti come roveti ardenti… Una sensibilità religiosa che rivendicavava una sua orgogliosa originalità, e che tuttavia, come scriveva Fillia, appariva sempre «investita dalla luce di verità eterne». Arte sacra e Futurismo. Un incontro ad alta quota Fino al 10 novembre 2010, da lunedì a sabato dalle 10 alle 19.30 e giovedì dalle 10 alle 22 presso Ambrosianeum Fondazione Culturale (via Delle Ore, 3 – Milano) Ingresso libero. Info, tel. 02.86464053 Arte sacra e Futurismo è anche il titolo del libro curato da Graziella Buccellati e Benedetta Manetti, con testo di Massimo Duranti e interventi di Flavio Caroli e Marco Garzonio (e immagini sul futurismo religioso) edito da Tre Lune Edizioni e in vendita nella sede dell’evento e nelle librerie. Il ricavato sarà devoluto a due progetti benefici dei Gruppi di Volontariato Vincenziano, rivolti a donne maltrattate e famiglie in difficoltà. –

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