Sabato 15 maggio si terrà il Convegno annuale dei Centri culturali cattolici della Diocesi presso l'Auditorium di Assolombarda in via Pantano 9 a Milano, dalle 9 alle 12.30.


Redazione

Sul tema «La sfida educativa» interverranno con un saluto il direttore generale di Assolombarda Antonio Colombo; introdurrà il Responsabile del Coordinamento dei Ccc, mons. Giovanni Balconi. Seguirà la lectio magistralis del cardinale Camillo Ruini, presidente del Comitato per il Progetto culturale della Chiesa italiana. Il convegno proseguirà con l’intervento di mons. Franco Giulio Brambilla, Vescovo ausiliare e Vicario per la cultura. Previsto l’intermezzo musicale «Voci dell’anima», con parole di suor Maria Edith, letture a cura di Luisa Da Domo e musica ed esecuzione all’arpa di Laura Sofia Caramellino. Concluderà la relazione di Francesco Botturi, ordinario di Filosofia morale alla Cattolica di Milano su «Ragioni e urgenza della proposta educativa». Moderatore sarà il professor Cesare Ignazio Grampa. Sul tema «La sfida educativa» interverranno con un saluto il direttore generale di Assolombarda Antonio Colombo; introdurrà il Responsabile del Coordinamento dei Ccc, mons. Giovanni Balconi. Seguirà la lectio magistralis del cardinale Camillo Ruini, presidente del Comitato per il Progetto culturale della Chiesa italiana. Il convegno proseguirà con l’intervento di mons. Franco Giulio Brambilla, Vescovo ausiliare e Vicario per la cultura. Previsto l’intermezzo musicale «Voci dell’anima», con parole di suor Maria Edith, letture a cura di Luisa Da Domo e musica ed esecuzione all’arpa di Laura Sofia Caramellino. Concluderà la relazione di Francesco Botturi, ordinario di Filosofia morale alla Cattolica di Milano su «Ragioni e urgenza della proposta educativa». Moderatore sarà il professor Cesare Ignazio Grampa. Trecento in diocesi I Centri culturali cattolici in Diocesi sono circa 300 distribuiti per il 50% nella città di Milano e per il 50% nel territorio diocesano. Il numero è in continuo aumento. Esistono tre categorie di Centri: alcuni sono sorti in ambito parrocchiale; altri sono emanazione di movimenti ecclesiali; altri ancora sono frutto dell’iniziativa di laici, esperti in questioni culturali, che hanno messo la loro competenza a disposizione della Chiesa locale. Il più antico è il Centro S. Giuseppe di Seregno che risale al 1° gennaio 1888. Gli altri Centri sono nati nell’immediato dopoguerra o negli anni Settanta, in momenti di forte tensione ideale, quando la cultura veniva concepita in termini funzionali rispetto alla ricostruzione o al cambiamento strutturale della società. Dopo tale periodo di intensa idealità, il discorso culturale si è arenato e alquanto sottovalutato dai cattolici. Solo ora lo si sta rivalutando. L’urgenza dell’evangelizzazione Tra i motivi ispiratori dell’esperienza culturale stanno l’amore per la Chiesa, la consapevolezza dell’urgenza della evangelizzazione, la constatazione della debolezza della fede rispetto all’orientamento religioso, della scissione tra teoria e vita, dell’esigenza di affrontare con coraggio la secolarizzazione, il postmoderno e i fenomeni culturali ad esso collegati. L’animazione culturale implica una valenza spirituale e può essere, se vissuta correttamente, fattore di santificazione. Ogni Centro culturale è autonomo quanto a statuto, organizzazione, direzione, decisione, attività, metodi, e strumenti operativi, obiettivi particolari, contenuti; comuni invece sono l’orientamento di fondo, il piano e gli obiettivi generali. Cosa fa un Centro culturale cattolico? Promuove cultura, servendosi di tutti gli strumenti antichi e moderni, quali conferenze, dibattiti su problemi di attualità, mostre, cineforum, concerti-cori, teatri, visite archeologiche, presentazione critica di libri e testi letterari, valorizzazione di autori e filosofi cattolici, meeting d’arte e di poesia, conoscenza – rivisitazione della storia e della tradizione popolare del territori, utili a formare una mentalità e un ethos che si ispirano ai valori cristiani.

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