Il 5 settembre si celebrerà anche in Italia l'11esima Giornata europea della Cultura ebraica,�sul tema "Arte ed ebraismo". Le 62 località coninvolte, con Livorno capofila, ospiteranno mostre, concerti, conferenze, percorsi enogastronomici, visite e incontri


Redazione

«La cultura ebraica vive, tutti i giorni dell’anno, di studio e di scrittura, di tradizione e di sguardo al futuro, di idee antiche e moderne, di arte, di letteratura e di confronti, di spettacolo e di musica… Ma nonostante il suo positivo contributo culturale, l’ebraismo rimane una realtà poco e talvolta male conosciuta».
Con queste parole Renzo Gattegna, Presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane, presenta l’undicesima Giornata europea della Cultura ebraica che si svolgerà domenica 5 settembre. Un’iniziativa – aggiunge – nata con lo scopo di favorire la conoscenza del ricco patrimonio culturale dell’ebraismo italiano. Con questo obiettivo, tutti gli anni, la prima domenica di settembre, in Italia e in Europa si aprono le porte di sinagoghe e siti ebraici, di musei e di biblioteche, e nelle piazze di tante città e località si dà vita ad eventi che parlano di cultura ebraica. Una manifestazione capillare volta ad «abbattere il pregiudizio e dialogare, e anche per fare festa e vivere una giornata di “cose nuove”, da conoscere e toccare con mano».
Quest’anno il tema scelto in Europa quale “fil rouge” della manifestazione è “Arte ed ebraismo”: «un binomio – dice Gattegna – particolarmente interessante, perché è noto il complesso rapporto che c’è tra rappresentazione figurativa e normativa ebraica. Un’occasione per saperne di più e per sfatare qualche luogo comune».
L’iniziativa del 5 settembre si svolgerà in 28 paesi europei. In Italia, la manifestazione coinvolgerà 62 località con Livorno città capofila. Da nord a sud, da est a ovest, l’ebraismo italiano dà vita a mostre, concerti, conferenze, percorsi enogastronomici, visite guidate e incontri. Trani, Siracusa, Saluzzo, Modena, Sabbioneta. Come ormai è tradizione, anche in questa XI edizione della Giornata, le iniziative fioccano un po’ ovunque. A Roma, per esempio, tra una visita guidata alla Sinagoga e un’altra alle catacombe ebraiche di Villa Torlonia, si potrà assistere in Sinagoga ad un matrimonio e a una cerimonia di nozze d’argento. Per accedere nel dettaglio ai programmi messi a punto nelle varie città si può cliccare su www.ucei.it/giornatadellacultura.
«La cultura – ha spiegato il presidente dell’Ucei nella conferenza stampa di presentazione dell’evento – è uno strumento di progresso e la Giornata Europea della Cultura Ebraica è il frutto della grande evoluzione nei rapporti tra ebraismo e società. L’ebraismo è un insieme di antico e moderno, non è solo una religione ma anche cultura, storia e molto altro. Noi abbiamo il desiderio di conoscere, e di farci conoscere».
A dialogare con i giornalisti, parlando di un evento che anno dopo anno coinvolge un pubblico sempre più folto ed entusiasta (lo scorso anno, oltre sessantamila presenze), c’era anche il Sottosegretario per i Beni e le Attività Culturali Francesco Maria Giro, che ha ricordato come «dai tempi antichi fino ad oggi l’ebraismo è presente in Italia con un patrimonio culturale molto importante. La Giornata Europea della Cultura Ebraica è l’occasione per parlare della sua valorizzazione, direzione verso la quale ci stiamo muovendo».
«Si tratta – ha proseguito il sottosegretario – di una iniziativa di grande respiro per avvicinare l’ebraismo agli italiani che spesso hanno una visione insufficiente – se non distorta – della storia e della cultura ebraiche. L’ebraismo ha lasciato un patrimonio culturale significativo e molto esteso che dobbiamo tutelare».
La città di Livorno è stata scelta quest’anno come città capofila alle manifestazioni. «Livorno – spiega Alain Elkann, Consigliere del Ministro – è una città simbolica per l’ebraismo italiano, città di mare, porto di accoglienza degli ebrei cacciati dalla penisola iberica, e dei profughi dell’area mediterranea. L’Italia è la capitale dell’arte e della bellezza, e la cultura ebraica italiana fa parte di questo straordinario patrimonio».
Yoram Ortona, Consigliere Ucei delegato alla Giornata, ha osservato come «il mare nella storia ha sempre significato il “mezzo” di arrivo e di partenza di genti e di popoli, di flussi migratori e di spostamenti, verso luoghi di approdo e di salvezza per migliaia di uomini, anche nella nostra epoca. Il mare è sempre stato un simbolo di libertà».
E di Livorno ha parlato anche il Presidente della locale Comunità Ebraica, Samuele Zarrough, che ha sottolineato come «il programma previsto sarà molto variegato. Livorno è sempre stata una città aperta e tollerante, dove non sono mai esistiti ghetti ebraici. E se noi siamo stati sempre bene accolti, il 5 settembre saremo noi ad accogliere la cittadinanza alle nostre iniziative, che spazieranno dalla cultura all’arte, all’enogastronomia, a molto altro». «La cultura ebraica vive, tutti i giorni dell’anno, di studio e di scrittura, di tradizione e di sguardo al futuro, di idee antiche e moderne, di arte, di letteratura e di confronti, di spettacolo e di musica… Ma nonostante il suo positivo contributo culturale, l’ebraismo rimane una realtà poco e talvolta male conosciuta».Con queste parole Renzo Gattegna, Presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane, presenta l’undicesima Giornata europea della Cultura ebraica che si svolgerà domenica 5 settembre. Un’iniziativa – aggiunge – nata con lo scopo di favorire la conoscenza del ricco patrimonio culturale dell’ebraismo italiano. Con questo obiettivo, tutti gli anni, la prima domenica di settembre, in Italia e in Europa si aprono le porte di sinagoghe e siti ebraici, di musei e di biblioteche, e nelle piazze di tante città e località si dà vita ad eventi che parlano di cultura ebraica. Una manifestazione capillare volta ad «abbattere il pregiudizio e dialogare, e anche per fare festa e vivere una giornata di “cose nuove”, da conoscere e toccare con mano».Quest’anno il tema scelto in Europa quale “fil rouge” della manifestazione è “Arte ed ebraismo”: «un binomio – dice Gattegna – particolarmente interessante, perché è noto il complesso rapporto che c’è tra rappresentazione figurativa e normativa ebraica. Un’occasione per saperne di più e per sfatare qualche luogo comune».L’iniziativa del 5 settembre si svolgerà in 28 paesi europei. In Italia, la manifestazione coinvolgerà 62 località con Livorno città capofila. Da nord a sud, da est a ovest, l’ebraismo italiano dà vita a mostre, concerti, conferenze, percorsi enogastronomici, visite guidate e incontri. Trani, Siracusa, Saluzzo, Modena, Sabbioneta. Come ormai è tradizione, anche in questa XI edizione della Giornata, le iniziative fioccano un po’ ovunque. A Roma, per esempio, tra una visita guidata alla Sinagoga e un’altra alle catacombe ebraiche di Villa Torlonia, si potrà assistere in Sinagoga ad un matrimonio e a una cerimonia di nozze d’argento. Per accedere nel dettaglio ai programmi messi a punto nelle varie città si può cliccare su www.ucei.it/giornatadellacultura.«La cultura – ha spiegato il presidente dell’Ucei nella conferenza stampa di presentazione dell’evento – è uno strumento di progresso e la Giornata Europea della Cultura Ebraica è il frutto della grande evoluzione nei rapporti tra ebraismo e società. L’ebraismo è un insieme di antico e moderno, non è solo una religione ma anche cultura, storia e molto altro. Noi abbiamo il desiderio di conoscere, e di farci conoscere».A dialogare con i giornalisti, parlando di un evento che anno dopo anno coinvolge un pubblico sempre più folto ed entusiasta (lo scorso anno, oltre sessantamila presenze), c’era anche il Sottosegretario per i Beni e le Attività Culturali Francesco Maria Giro, che ha ricordato come «dai tempi antichi fino ad oggi l’ebraismo è presente in Italia con un patrimonio culturale molto importante. La Giornata Europea della Cultura Ebraica è l’occasione per parlare della sua valorizzazione, direzione verso la quale ci stiamo muovendo».«Si tratta – ha proseguito il sottosegretario – di una iniziativa di grande respiro per avvicinare l’ebraismo agli italiani che spesso hanno una visione insufficiente – se non distorta – della storia e della cultura ebraiche. L’ebraismo ha lasciato un patrimonio culturale significativo e molto esteso che dobbiamo tutelare».La città di Livorno è stata scelta quest’anno come città capofila alle manifestazioni. «Livorno – spiega Alain Elkann, Consigliere del Ministro – è una città simbolica per l’ebraismo italiano, città di mare, porto di accoglienza degli ebrei cacciati dalla penisola iberica, e dei profughi dell’area mediterranea. L’Italia è la capitale dell’arte e della bellezza, e la cultura ebraica italiana fa parte di questo straordinario patrimonio».Yoram Ortona, Consigliere Ucei delegato alla Giornata, ha osservato come «il mare nella storia ha sempre significato il “mezzo” di arrivo e di partenza di genti e di popoli, di flussi migratori e di spostamenti, verso luoghi di approdo e di salvezza per migliaia di uomini, anche nella nostra epoca. Il mare è sempre stato un simbolo di libertà».E di Livorno ha parlato anche il Presidente della locale Comunità Ebraica, Samuele Zarrough, che ha sottolineato come «il programma previsto sarà molto variegato. Livorno è sempre stata una città aperta e tollerante, dove non sono mai esistiti ghetti ebraici. E se noi siamo stati sempre bene accolti, il 5 settembre saremo noi ad accogliere la cittadinanza alle nostre iniziative, che spazieranno dalla cultura all’arte, all’enogastronomia, a molto altro».

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